Prendersi cura dell’altro e accogliere le sofferenze di fratelli e sorelle: L'Arcidiocesi di Rossano-Cariati celebra la giornata dell'ammalato
L’appuntamento è stato organizzato dall’Ufficio Diocesano per Pastorale della Salute e dal Servizio per le persone con disabilità. La celebrazione si è svolta presso la chiesa dei Padri Giuseppini del Murialdo
CORIGLIANO-ROSSANO - In data 11 febbraio la Arcidiocesi di Rossano Cariati ha celebrato la Giornata dell’Ammalato.
L’appuntamento è stato organizzato dall’Ufficio Diocesano per Pastorale della Salute e dal Servizio per le persone con disabilità dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati. Alla Celebrazione Eucaristica hanno partecipato tutte le associazioni presenti sul territorio e attive in ambito sanitario e della disabilità. In particolar modo erano presenti: Unitalsi, Unione Italiana Ciechi, Avo, Raggio di Sole, Azzurra, Movimento Per la Vita e i Giovani Volontari Spirituali dell’Ospedale di Rossano.
«La celebrazione eucaristica – si legge nella nota - si è avvalsa anche della traduzione in Lis, la lingua dei segni, grazie al servizio dell’interprete Rosaria Vulcano, ed è stata coordinata dai gruppi di pastorale sordi e ciechi dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati. La Santa Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise il quale in ordine al tema della giornata dell’ammalato si è soffermato soprattutto sul messaggio del Santo Padre».
«La Celebrazione è stata preceduta da un momento di raccoglimento all’esterno della Chiesa con i “flambeaux” che hanno brillato sul far della sera e l’immagine della Madonna di Lourdes nel piazzale del palazzetto dello sport dell’opera dei Padri Giuseppini del Murialdo. Da qui il corteo, guidato dall’Unitalsi, è partito fino a raggiungere la Chiesa per la celebrazione eucaristica. Ogni associazione ha portato un segno che lo rappresenta nel servizio per l’ammalato, per poi deporlo davanti all’immagine della Madonna a testimonianza del “prendersi cura” dell’altro, dell’esserci e di accogliere le sofferenze dei fratelli e delle sorelle».