Cgil Calabria su tragedia migranti: «Dovremmo provare vergogna per non riuscire a garantire il diritto alla vita»
Denaro: «Siamo esterrefatti per le affermazioni del Ministro Piantedosi. Affermazioni che sono lontane anni luce dalla comprensione, dall’empatia, dalla forza che spinge l’istinto alla vita e alla salvezza dei propri figli prima ancora che alla propria»
CROTONE – Anche il segretario generale Flc Cgil Calabria, Mimmo Denaro, si unisce al cordoglio per le vittime della tragedia dei migranti di Cutro.
«Assistiamo – si legge nella nota -, ancora una volta increduli e sgomenti, ad un’altra terribile tragedia che ha causato la morte di decine di migranti, molti dei quali erano soltanto bambini. Corpi restituiti dal mare in una sequenza da lasciare senza fiato, e con un sentimento di profonda impotenza, chi si è trovato sul posto del naufragio per prestare assistenza. Erano persone come noi, migranti come lo siamo stati noi».
«Speranze, sogni, paure in movimento. Un movimento che si è spezzato proprio alla fine del suo viaggio e che non trova giustificazione alcuna nelle ipocrisie di una civiltà, quella occidentale, che ha perso ogni riferimento umanitario. Una civiltà che disintegra al posto di integrare, una civiltà che seleziona la tipologia dei rifugiati politici collocandoli nei gironi della salvezza non in base alla loro natura ma alla loro provenienza, al loro colore, alla religione».
«Quanto accaduto oltre a provocare sdegno e sofferenza ci restituisce la vergogna che tutti dovremmo provare per l’incapacità nel non riuscire a garantire il diritto alla vita e all’esistenza, bene primario ed assoluto, a chi è costretto a vivere una vita diversa solo per una pura casualità, quella di essere nato altrove. Lontano da tutto ciò che a noi è dovuto, che pretendiamo».
«Siamo esterrefatti per le affermazioni del Ministro Piantedosi che con una superficialità al limite dell’irrazionalità si chiede (ancora! oggi!) perché mai siano partiti e non siano rimasti a casa loro. Affermazioni che sono lontane anni luce dalla comprensione, dall’empatia, dalla forza che spinge l’istinto alla vita e alla salvezza dei propri figli prima ancora che alla propria. Tutto ciò viene prima di qualsiasi ragionevole asserzione di natura politica. Tutto ciò è semplicemente disumano».