Il trenino della Sila rischia di sparire: i prezzi dei biglietti sono arrivati alle stelle
Una locomotiva travestita da frecciarossa: fino a 40 euro per un adulto. In tanti preferiranno "perdere il treno" è investire in esperienze meno costose. Concreto il rischio che la meravigliosa tratta di 12 chilometri diventi un binario morto
CAMIGLIATELLO SILANO - I 12 km su rotaia più cari della storia. Il treno a vapore della Sila ritocca ancora una volta a rialzo i prezzi del biglietto: dal 1 febbraio la tratta da Camigliatello a San Nicola - Silvana Mansio costerà in media 35 euro ad adulto (il sito ufficiale riporta una forbice di prezzo tra i 30 e i 40 euro in base all’occasione e al posto selezionato) e 20 euro il ridotto per i bambini al di sotto dei 12 anni. L’incremento è da record. Fino a poco più di un anno fa un adulto pagava sui 18 euro. Si è passati poi ai 25 euro, che resteranno tali fino al 31 gennaio per poi lievitare tra i 30 e i 40 dal primo febbraio. Mentre per i bambini la tariffa è cresciuta da 15 a 20 euro.
E per fortuna che questo convoglio è a vapore. Il conflitto in atto ha visto rompere molti degli equilibri geo politici portando ad una vera e propria crisi energetica che, addirittura, aveva fatto parlare di riapertura delle centrali a carbone. Ma, evidentemente, la locomotiva in questione costa come un treno ad elettrificazione. Praticamente una locomotiva travestita da Frecciarossa.
Se è vero che percorrere l’itinerario nel meraviglioso parco della Sila a bordo di una locomotiva datata 1926 ha indubbiamente la sua dose di fascino, altrettanta attenzione merita – nell’economia domestica – l’investimento che una famiglia con figli dovrebbe fare per concedersi questo lussuoso viaggio nel tempo. Prendendo in considerazione un nucleo con due adulti e due bambini, per il solo viaggio si toccano tranquillamente i 120 euro. Insomma, una giornata in Sila, volendo fare questa bellissima esperienza avvolta nella storia, costerebbe davvero tanto volendo aggiungere un pranzo in una delle numerose strutture in montagna, usufruire di altri servizi e comprare qualche Souvenir. Insomma, se si vuole ammazzare il turismo questa è la strada giusta. Anzi, il binario giusto.
La locomotiva che sbuffa vapore dovrebbe servire, oltre a ricordarci il valore della lentezza e del godere del qui e ora, ad accrescere tutto l’indotto ricettivo che potrebbe svilupparsi maggiormente anche grazie a questi 12 chilometri. Eppure, con questi rialzi, se si voleva infliggere un colpo basso al turismo la missione è perfettamente compiuta.
C’è già chi sta chiedendo l’intervento della Regione, preoccupato che con questi prezzi la locomotiva sia presto destinata a diventare il ricordo di quello che fu. Il rischio è che con questi biglietti fuori mercato il turismo di prossimità e non solo decida di sostituire tale esperienza con altre meno costose, portando gradualmente alla morte quella che, fino ad oggi, è stata una chicca che ha portato grandi e piccini fuori dal tempo e dallo spazio.