In ricordo di Luca Laudone, ieri sera fiaccolata per le vie di Corigliano Scalo
Il padre del giovane: «Io non mi rassegno alla morte di Luca. Tutte le sere aspetto che rientri a casa». Nell'anno appena trascorso la Strada Statale 106 ha mietuto 27 vittime
di Simona Pucci
CORIGLIANO-ROSSANO - Erano le 2 della notte tra il 9 ed il 10 gennaio di un anno fa quando un giovane di 19 anni, Luca Laudone, morì in un incidente stradale avvenuto sulla Strada Statale 106 jonica, tra gli abitati di Corigliano e Rossano.
L’auto condotta dal giovane, una Fiat 500 nera, finì fuori strada terminando la sua corsa in un fosso di scolo, in località Toscano Ioele. Il giovane morì sul colpo.
Laudone viveva a Corigliano, aveva studiato e lavorava come cameriere e aveva iniziato a utilizzare l’autovettura da meno di un anno, realizzando così un piccolo sogno, vista la sua passione per le quattro ruote.
Ieri sera, nonostante l’inclemenza del tempo, in tanti hanno voluto ricordare Luca, nonché tutte le vittime che, purtroppo, ogni anno miete la Statale 106 ribattezzata, non a caso, la “strada della morte”, con una fiaccolata, organizzata dall’associazione Basta vittime sulla Statale 106.
Al corteo erano presenti giovani, tanti amici, ma anche tanta gente comune. La fiaccolata ha preso il via alle 21.30 ed è partita dalle vie di Corigliano Scalo per giungere fino all’imbocco della Statale 106, dove Don Pino Staraface, vicario del Vescovo ha celebrato un momento di preghiera. Una preghiera per Luca e per tutte le vittime di questa strada. Presente anche il parroco della chiesa di Maria SS. Immacolata Don Alfredo Pisani.
Presenti anche i genitori dello sfortunato diciannovenne, Cosimo Laudone e Catia Curatolo. Presenti anche il sindaco, Flavio Stasi, il presidente dell’Associazione Basta vittime, Leonardo Caligiuri e il responsabile del centro studi dell’associazione Fabio Pugliese.
Quest’ultimo ha voluto sottolineare come solo nell’anno appena trascorso le vittime registrate a seguito di incidenti sulla Strada Statale 106 siano state 27, delle quali 16 con meno di 45 anni. Delle 27 vittime: 12 si sono registrate in provincia di Cosenza, 6 in provincia di Crotone, 5 in provincia di Catanzaro e 4 in provincia di Reggio Calabria.
Nel corso dell’iniziativa, tra l’altro, è stato posto l’accento sugli interventi che dovevano essere fatti da parte dell’Anas, ma che invece rimangono lettera morta.
Il papà di Luca, con la voce rotta dal dolore, nonostante sia trascorso ormai un anno da quella tragica notte, ha detto: «Io non mi rassegno alla morte di Luca. Tutte le sere aspetto che rientri a casa».
Grande il dolore dei genitori, i quali puntano l’indice contro chi avrebbe dovuto effettuare i lavori di messa in sicurezza nel tratto di strada dove ha trovato la morte il figlio, e non ha fatto nulla.