12 ore fa:Alto Jonio, la frontiera dimenticata che chiede futuro: ospedale, svincoli, treni e porto per non restare ai margini
12 ore fa:Ecco le imprese turistiche calabresi premiate con la certificazione di qualità “Ospitalità Italiana”
15 ore fa:«Il turismo non può reggersi sullo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori»
13 ore fa:Corigliano-Rocca di Neto, il match segnato dall’infortunio di Gianluigi Otranto
14 ore fa:La Calabria si svuota, le proposte della Uil Calabria per invertire il trend
14 ore fa:Alti costi per la formazione universitaria, Cuparo (M5s): «Nel nostro programma previsti aiuti anche su questo fronte»
14 ore fa:Alessandro Fammelume è il nuovo collaboratore tecnico della Corigliano Volley
13 ore fa:Gasolio agricolo agevolato, Molinaro (FdI) chiede un provvedimento integrativo per averne di più
11 ore fa:Co-Ro: stretta del Questore contro la violenza urbana e le condotte pericolose
11 ore fa:Sibaritide-Pollino, la Vertenza Nord-Est: le mosse di Occhiuto per il bis

E' di nuovo carenza farmaci. A Co-Ro introvabili prodotti pediatrici, ibuprofene e antibiotici

1 minuti di lettura

CORIGLIANO - ROSSANO - E’ di nuovo carenza farmaci: la globalizzazione colpisce ancora. Era ottobre quando nelle nostre farmacie trovare prodotti a base di ibuprofone, alcuni antibiotici e antinfiammatori era un’impressa impossibile. A pochi mesi di distanza la storia si ripete. La guerra in Ucraina, la crisi energetica e la difficoltà a reperire materiali quali vetro e alluminio infieriscono notevolmente su tutto l’iter di produzione, interrompendo bruscamente la catena dalla fabbrica al consumatore. La situazione, già critica di suo, si accavalla con il momento di picco massimo dell’epidemia influenzale.

E non sarà questione destinata ad esaurirsi nel giro di poche ore. A detta dei nostri farmacisti i medicinali non risultano in giacenza nei depositi. Semplicemente non ci sono.  E non è la molecola, il principio attivo che manca. La difficoltà sta nel confezionamento, nell’assenza dei materiali utilizzati per le bottigliette o i blister in cui sono racchiusi i medicinali. In quasi tutte le farmacie di Corigliano - Rossano trovare alcuni prodotti specifici pediatrici per lenire febbre, raffreddore e dolori è quasi impossibile. Stessa cosa per alcune marche di sciroppi mucolitici e fluidificanti.

Ma attenzione, la situazione va ben oltre i confini locali e trasborda quelli nazionali. Il problema è appunto globale. Mentre Pechino ha vietato l’esportazione del paracetamolo, ricordiamo che la Cina produce gran parte del principio attivo utilizzato dai laboratori di tutto il mondo, il ministro della salute greco chiede una politica centrale a livello dell’Ue per il problema della carenza di farmaci che affligge tutti gli Stati membri.

A quasi un anno dall’inizio del conflitto voluto dalla Russia, le conseguenze si vedono eccome. Intanto si invitano i cittadini a non fare scorte preventive di ibuprofene e paracetamolo accentuando in tal modo la difficoltà di reperimento di questa tipologia di farmaci. Le farmacie comunali, tramite l’associazione Assofarm, scrivono al ministro della Salute che « appare evidente che il fenomeno dei farmaci mancanti è dovuto in parte alla mancanza di materie prime per la produzione e il confezionamento degli stessi da parte dell'industria, in parte ad una maggiore richiesta di alcuni farmaci per la cura dei contagi influenzali e del Covid-19. Rimane infine da valutare – scrivono -  il fattore riguardante l’esportazione verso Paesi ove il prezzo di alcuni farmaci è più alto rispetto a quello della vendita nel nostro Paese. Le farmacie comunali non praticano tali operazioni e ritengono ingiusto, soprattutto per la popolazione, subirne eventuali conseguenze».

Anno nuovo, problemi vecchi. Inaccettabili se di mezzo c’è la salute dei cittadini.

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare