Carenza farmaci, Asp preoccupata: al momento non ci sono soluzioni. Il solo monitoraggio non serve
Erminia Sansone, Asp Cosenza: «l'emergenza si sta espandendo a macchia d'olio e la soluzione non può certo avere matrice locale». Il responsabile del servizio farmaceurico territoriale, Stefano Perrotta, tuttavia assicura: «monitoriamo costantemente la situazione»
CORIGLIANO - ROSSANO – Carenza farmaci: la soluzione è tutt’altro che dietro l’angolo. L’emergenza, legata soprattutto alla mancanza di antipiretici, antinfiammatori e antibiotici, ha spinto il Ministero della Salute a indire un tavolo permanente tra Aifa e tutti gli attori principali del comparto farmaceutico.
E nel nostro territorio cosa si sta facendo per fronteggiare la criticità?
«L’attenzione della nostra categoria è molto alta – assicura Stefano Perrotta, responsabile del servizio farmaceutico territoriale dell’Asp di Cosenza -. C’è un grande spirito di confronto tra colleghi e continuiamo a monitorare la situazione e a osservarne l’evoluzione». Già, perché per il momento possiamo solo sorvegliare l’andamento dello stato dell’arte. Come già sottolineato sul nostro giornale, la mancanza di medicinali oltrepassa i confini territoriali e quelli nazionali. L’emergenza è globale e dovuta a ragioni che toccano l’economia e la politica mondiale. In molti casi a mancare sono i materiali necessari al confezionamento. La crisi energetica e gli strappi economici tra le grandi potenze sono arrivati fin sopra i banconi delle farmacie.
«La situazione questa volta è ben più grave di quella che abbiamo vissuto in autunno - rincara la dose Erminia Sansone, responsabile di tutta l'area farmaceutica dell'Asp di Cosenza -. Finché a mancare sono dei medicinali che possono contare su generici o equivalenti, il problema è arginabile. Quando però si tratta di farmaci unici, ossia che non possono essere sostituiti, allora la situazione è davvero compromessa. Stanno mancando anche medicinali oncologici».
«Il tavolo permanente indetto dal Ministero – commenta il responsabile Perrotta – è importante per mantenere alta l’attenzione sul tema e lavorare a sistema per trovare soluzioni congiunte ad un problema di portata globale». «Impossibile trovare una soluzione territoriale ad un problema nazionale, anzi mondiale» - sottolinea la dottoressa Sansone -.
Non bisogna cadere in facili allarmismi, ma neppure nella pura demagogia. La difficoltà dell’approvvigionamento farmaci c’è. Si era presentato ad ottobre ed è tornato adesso più forte di prima. La guerra continua, la crisi energetica pure e la catena di produzione ne risente. A questi fattori va sommato il periodo di picco massimo dell' influenza e l’infezione da Covid, ormai curabilissima tra le mura domestiche anche con l’ausilio di antinfiammatori. Che sono appunto tra le categorie più introvabili.
Il dott. Perrotta invita inoltre i cittadini a non farsi prendere dal panico e a «evitare le scorte di determinati farmaci ma di prendere solamente la quantità idonea e necessaria alla terapia, in modo da consentire anche agli altri l’accesso ai medicinali».
Ma allora, se il problema non è legato - o almeno non soltanto - al principio attivo, ma anche ai materiali necessari al confezionamento come alluminio e vetro, che hanno subito una flessione della produzione a causa dell’attuale situazione politica ed economica mondiale, dove va cercata la soluzione?
In molti invocano una strategia che parta dal Parlamento Europeo. Di certo « monitorare la situazione» non può considerarsi la soluzione. Quello del rifornimento dei farmaci potrebbe diventare il nuovo fronte di guerra.