Giovani e politica, presente e futuro del nostro territorio visti da una nuova prospettiva
Un gruppo di giovani militanti e tanta voglia di partecipare alla vita politica e sociale del territorio. Questa è l'anima del movimento dei Giovani Democratici. Ne abbiamo parlato ieri a l'Eco in Diretta con il segretario Giulio Quero
CORIGLIANO-ROSSANO - «I giovani sono il futuro di questo Paese», quante volte abbiamo sentito questa frase? Forse troppe. In realtà, a ben vedere, i giovani non sono solo il futuro ma soprattutto il presente di un Paese ed è sulla loro energia, sulle loro idee e sulla loro voglia di progettare che la politica dovrebbe puntare.
Proprio per questo abbiamo invitato nei nostri studi Giulio Quero, Segretario cittadino dei Giovani Democratici, ospite ieri all’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal Direttore Marco Lefosse.
Un gruppo di giovani della città di Corigliano-Rossano muove i primi passi nella politica locale.
«Ad animarci – afferma Quero – è l’amore per la nostra terra. Insieme al Partito Democratico è nato questo movimento giovanile e io ho dato la mia disponibilità insieme ad altri coentanei, affinché il nostro aiuto e la nostra militanza sia messa al servizio dei cittadini e del territorio».
Un grande esempio di squadra e di laboriosità ma anche di unità, in un contesto partitico centrale attraversato da una profonda crisi ideologica e da divisioni interne, questi ragazzi ripresentano davvero una piacevole novità.
«Uno dei nostri obiettivi principali è la partecipazione. Vogliamo coinvolgere quanti più giovani possibile insieme ai quali ottenere una scuola accessibile a tutti e possibilità di lavoro meno precario, anche nella nostra terra. Noi vogliamo far sapere a quanti ci ascoltano che ci siamo».
E sui venti “scissionisti” che auspicano un ritorno alle due municipalità afferma: «Noi giovani non siamo stati coinvolti ma crediamo che l'unica strada da continuare a percorrere sia quella della fusione, uniti possiamo fare molto di più. È chiaro, i dubbi e le incertezze ci sono ma sono parte integrante delle sfide».
«Sicuramente manca il collante tra istituzioni e movimenti – continua il Segretario -, bisogna lavorare tanto ma l’attuale forma cittadina non è mai stata messa in discussione».
Sulle prospettive che il territorio offre si avverte un certo sentimento di sfiducia. Quero lo ammette, manca la capacità di sfruttare il potenziale territoriale e sociale che abbiamo, «non riusciamo a vedere ciò che realmente si può realizzare dalle nostre parti».
Tanta voglia, quindi, ma un po’ di timori sulle reali possibilità e sulla mancanza di strumenti per dare spazio a progetti e idee. Loro però non si fermano. Tra le principali proposte del movimento giovanile c’è la volontà di occuparsi delle fasce più deboli della società. Il progetto a cui stanno lavorando riguarda l’attivazione di corsi culturali di pittura, disegno, scrittura e lettura per coloro i quali non hanno la possibilità di frequentarli a pagamento.
Insomma tanta voglia di fare che, speriamo, possa portarli lontano. «Ci auguriamo – conclude Quero - che dal prossimo Congresso venga fuori un partito nuovo, rinnovato, non solo nei nomi, ma anche negli ideali. Che sia un partito moderno, che ascolti le istanze dei cittadini e dei territori, che guardi alle fasce deboli. Sono fiducioso, faremo sicuramente un passo in avanti».