Vertenza Simet, l'ira del sindacato dei trasportatori contro la Regione: «Lavoratori sedotti e abbandonati»
A denunciare il disinteresse sulla questione sono i rappresentanti della Faisa-Cisal. Ma intanto sulla società di autolinee c'è un'altra ombra: «Tfr non pagato agli autisti licenziati». Chiesto l'intervento del Prefetto
CORIGLIANO-ROSSANO – Chiuso il circo elettorale e quindi le “rassicuranti e laute” promesse della politica, le incertezze del futuro ed il dramma lavorativo di tantissimi padri di famiglia che stanno vivendo la tragedia della crisi economica sono ritornate ad affacciarsi senza scrupoli. È il caso dei lavoratori licenziati dalla storica azienda autolinee Simet Spa, oggi messi alla porta anche dalle istituzioni regionali. Non solo, davanti ai cancelli della società di viale Sant’Antonio si starebbe consumando un vero e proprio dramma con decine di autisti che non solo hanno dovuto subire gli effetti del licenziamento quanto quelli di non vedersi riconosciuto nemmeno di pagamento del Tfr.
A denunciare, ancora una volta, la condizione critica degli ormai ex dipendenti Simet è il sindacato Faisa-Cisal che nel mettere sul banco degli imputati la politica regionale, rea di aver sedotto e abbandonato i lavoratori, e chiede ora l’immediato intervento del Prefetto di Cosenza.
«Abbiamo invano atteso che la Regione Calabria disponesse la convocazione dei lavoratori – scrivono il segretario provinciale ed il componente della segreteria regionale della Faisa-Cisal, Francesco Bruno e Antonio Sibio - per cercare una soluzione a questo dramma sociale maturato nell’indifferenza di molti. Abbiamo quindi chiesto al Prefetto di Cosenza di promuovere l’apertura di un tavolo di confronto, perché siamo certi che attraverso una sinergica attività di coordinamento tra enti diversi si possa trovare una soluzione al grave disagio che attanaglia decine di lavoratori».
Faisa-Cisal, quindi, ricorda le promesse rassicuranti della Regione Calabria nel periodo elettorale. «I lavoratori – sottolineano - erano stati rassicurati circa l’impegno della Regione Calabria ad affrontare il problema, rinviando la trattazione del tema ad un tempo immediatamente successivo alla conclusione delle operazioni elettorali, “per non incorrere in possibili strumentalizzazioni”». L’esito del voto, però, pare abbia messo a tacere, in Calabria, non solo la campagna elettorale in sé, ma anche i buoni propositi enunciati dai politici regionale «facendo sprofondare nell’incertezza – scandiscono Bruno e Sibio - i lavoratori». «Riteniamo – incalzano i sindacalisti - che meriti di essere ascoltato il grido di allarme di lavoratori che hanno dato sé stessi ad un’impresa che ha comunque inteso avviare una procedura che ha lastricato di difficoltà il loro percorso lavorativo per oltre due anni, concludendola con il licenziamento. Siamo certi, però –aggiungono - che dove la politica ha taciuto, Sua Eccellenza il Prefetto non mancherà di dimostrare sensibilità, con nostra viva speranza che lo stesso riesca a coinvolgere al tavolo di confronto anche uno o più rappresentanti della Regione Calabria».
«Un impegno tangibile - conclude la nota - sinora lo abbiamo registrato da parte del Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, il quale non mancherà di continuare a stare vicino ai lavoratori e ad impegnarsi a far fare al Comune rappresentato la sua parte per ridare fiducia ed una prospettiva di impiego a uomini e donne che scelte estreme hanno privato di un futuro lavorativo».
Un altro spettro: il mancato pagamento del Tfr
Ma intanto su Simet spa aleggia un’altra ombra che è quella del mancato pagamento del Trattamento di fine rapporto ai lavoratori licenziati. A denunciare questo nuovo fatto, nel carniere di una vicenda tristissima che vede coinvolta una delle storiche e più floride società d’autolinee calabresi, non sono i sindacati ma gli stessi autisti.
Non bastava il licenziamento, «Simet ha pensato di mortificarci ancora di più e a peggiorare la nostra difficilissima situazione, non pagandoci il Tfr, di vitale importanza per noi che in questo momento, considerando che siamo rimasti senza stipendio e senza reddito». A parlare è Edda Renna, portavoce del gruppo di autisti licenziati. «Tanti di noi – aggiunge - versano in gravi difficoltà economiche, tanto da non riuscire a fare la spesa, piuttosto che pagare mutui, affitti, bollette. In una sola parola non riusciamo a far fronte alle esigenze primarie personali e delle nostre famiglie. Infatti la ditta, per la quale per tantissimi anni abbiamo lavorato con dedizione, professionalità e passione, ci ha liquidato solo il 30% dell'ultima busta paga, cioè una vera e propria elemosina. Esprimiamo anche rammarico per i nostri colleghi – aggiunge Renna - che attualmente sono in forza alla Simet Spa, perché si vedono riconosciuto anche loro solo il 30 % di ciò che dovrebbero percepire nelle buste paghe».
«Questo – conclude Renna - è il rispetto che viene riconosciuto sia dalla politica che dalle aziende: i lavoratori vengono quotidianamente mortificati, vessati e sottopagati».
Insomma, l’ennesimo capitolo di una vertenza lavorativa triste che su questo territorio non è l’unica e sicuramente non sarà nemmeno l’ultima, considera che, purtroppo, l’epocale periodo di crisi che ci prepariamo ad attraversare potrebbe falciare un’intera generazione di lavoratori creando povertà assoluta. E attenzione, perché nessuno è al riparo dagli effetti di questo grande down economico.