Servirebbe un decreto per sospendere il distacco delle forniture a chi non ha pagato le bollette
L'appello, rimasto inascoltato dal Governo Draghi e reiterato oggi anche a quello che sarà il prossimo esecutivo nazionale, arriva nuovamente da Cicas Italia: «Rincari nonostante il caro energia non fosse dovuto alla guerra»
ROMA - «Già nel mese di settembre 2021 la Cicas Italia lanciava l'allarme, il Governo Draghi non ne ha tenuto conto, fino ad assistere ad un balletto negli ultimi mesi da maggio a luglio di attività precaria con l'Europa, soprattutto con alcuni Stati canaglia, primo fra tutti la Germania, a seguire l'Olanda e la Norvegia, non da ultima la Francia».
Così il presidente nazionale di Cicas Italia Giuseppe Mazzullo. Il massimo esponente della confederazione che tutela gli operatori del settore dei servizi turistici non usa mezzi termini. È dura la sua analisi così come anche il suo appello.
«La crisi Ucraina - ricorda Mazzullo - ha amplificato il problema nonostante il caro energia non fosse dovuto alla guerra ma solo ad una speculazione finanziaria consumata presso la Borsa di Amsterdam, mentre il prezzo alla fonte, infatti rimane pressoché invariato al contempo la speculazione finanziaria lo fa schizzare di 5/6/7 volte. Tra gli speculatori anche i Player energetici Eni, Enel e Snam, ma gli stessi sono partecipati dallo stato italiano, che ne compie tripla speculazione, la prima finanziaria, la seconda che non si divide inbolletta tra energia prodotta da rinnovabile ed energia proveniente da gas, la terza alquanto inquietante è l'Iva che viene calcolata sull'extra profitto generato dalla speculazione stessa».
E mentre si chiede un tetto al prezzo del gas in Europa, lo Stato italiano starebbe assistendo «inverosimilmente» alla distruzione progressiva della piccola media e grande impresa, «costretta - rincara Mazzullo - dalla follia speculativa ad interrompere le produzioni, e non sono solo interessati i piccoli esercenti quali bar, ristoranti, hotel, parrucchieri, barbieri, distribuzione, supermercati ma tutte le categorie che vivono nel costante panico del distacco dell'energia o della cessazione della propria attività». «Ciò nonostante - conclude - la protervia di queste partecipate di stato è diventata abominevole e le lettere di distacco corrente e gas si moltiplicano. Il governo pone rimedio intanto con risorse finanziarie aggiuntive ma non basta, non può bastare, è necessario interrompere la speculazione finanziaria».
Il presidente di Cicas Italia, dunque, chiede al governo non solo di obbligare le partecipate a scorporare i consumi da gas e rinnovabili, non solo di abbattere l'Iva, ma soprattutto in attesa delle coperture finanziarie, di obbligare le partecipate ad interrompere il distacco di luce e gas a famiglie ed imprese. Recuperare l'intero extra profitto e riversarlo a famiglie e Piccole medie imprese. «Lo Stato lo può fare, lo Stato lo deve fare, le forze politiche che si apprestano a formare il nuovo governo abbiano la coerenza di far rispettare ai Player Energetici la misura della sospensione di ogni distacco di luce e gas a famiglie ed imprese».