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Quando sei di Corigliano-Rossano e ti ritrovi iscritto nei registri Aci del Veneto: la fusione va governata!

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CORIGLIANO-ROSSANO - In attesa che la commissione preposta decida sulle opere presentate per il nuovo stemma e gonfalone della città, altri piccoli ma importanti problemi restano da risolvere.

La nuova città di Corigliano Rossano è ormai una bella realtà con buona pace dei rossanesi e coriglianesi che non la vedevano di buon occhio.

Restano ancora sul tappeto alcune questioni che vanno risolte. In primis lo Statuto Comunale che tarda ad essere approntato ed approvato, ma non sono meno importanti anche i problemi legati allo stesso nome della nuova Città e la toponomastica.

La decisione, che speriamo provvisoria, di citare i due ex comuni sembra poco praticabile. Sui siti on line spesso si incontrano problemi difficilmente superabili. Un esempio viene dal sito dell’Aci; rinnovare la tessera di iscrizione pretende tanta pazienza e tanta solerzia e spesso qualcuno ha sottoscritto l’adesione con l’Aci provinciale di Vicenza considerando Rossano Veneto.

In quel sito la finestra riferita alla Città di residenza non riconosceva Corigliano Rossano, né Corigliano-Rossano e neppure Corigliano – Rossano, senza considerare che la dicitura completa non entra neppure dei bollettini postali di conto corrente.

Anche in questo caso non sarebbe male chiedere il parere dei cittadini con un referendum, magari on line. Di proposte se ne sono sentite diverse: Nuova Sibari, CoRo, Corissano, sono quelle più menzionate, ma ce ne potrebbero essere tante altre.

Inutile affezionarsi ai vecchi nomi. La storia di Corigliano e quella di Rossano non si cancelleranno mai. Gli esempi più concreti ci vengono proprio dalla Calabria: Lamezia terme cinquant’anni fa non ha cancellato la storia di Nicastro, di Sant’Eufemia e Sambiase, così come Casali del Manco, in anni più recenti, non ha cancellato la storia di Casole Bruzio, Spezzano Piccolo, Trenta, Pedace e Serra Pedace.

Anche la toponomastica è tutta da scrivere.

Al giorno d’oggi esistono diversi doppioni negli ex comuni di Corigliano e Rossano e sarebbe proprio il caso di trovare soluzioni, come soluzioni vanno trovate per il Cap della città. Quando i Codici di Avviamento Postale sono stati inventati, sia Rossano che Corigliano erano divise in due zone diverse: Rossano Centro aveva il numero 87067 mentre lo Scalo e Frazioni il numero 87067. Stessa cosa avveniva per Corigliano: 87064 per Corigliano Centro, 87065 per Scalo e Frazioni.

Ora per tutta la nuova città esiste solo il numero 87064.

Sembra che il commissario prefettizio che gestiva il comune in attesa dell’elezione del sindaco, abbia inoltrato richiesta alle poste per mantenere almeno due CAP, ma a quanto pare la richiesta non ha prodotto risultato.

Sarebbe il caso di insistere.

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide