Emergenza rifiuti, resilienza finita: ora monta la protesta dei cittadini stufi di essere sommersi dalla monnezza
Parte dal basso Jonio cosentino la proposta dei movimenti ambientalisti impegnati contro il riutilizzo della discarica di Scala Coeli di organizzare una grande manifestazione contro la cervellotica gestione del sistema calabrese
CORIGLIANO-ROSSANO – La resilienza dei cittadini sembra essere in fase di esaurimento dopo ormai due anni di perdurante emergenza rifiuti. Un po’ tutti sono stufi di ritrovarsi con cumuli enormi di spazzatura per le vie della città o – ancor peggio, quando si blocca il sistema del porta a porta – nelle case.
La gente è ormai sfinita, stufa, intollerante. E c’è chi si organizza già per portare questo malessere nelle piazze. Nel basso Jonio cosentino, in un uno dei territori più depressi della Calabria e mortificato da continue privazioni, dove pullulano i comitati di difesa del territorio, sta nascendo la protesta. Questa volta mirata a lamentare la situazione imbarazzante del caos rifiuti e la cervellotica gestione del sistema dello smaltimento calabrese.
In testa a quella che per il momento è solo una proposta ci stanno i movimenti ambientalisti e tutti quei cittadini e movimenti che da anni si battono contro la discarica di Scala Coeli. Che era e rimane uno dei nodi cardine, uno degli incroci cruciali dove si scontrano esigenze e volontà dei territori.
A chiamare a raccolta tutti, popolazione, associazioni e scuole è ancora una volta Nicola Abruzzese, attivista e ambientalista. «Bisogna organizzare urgentemente una grande manifestazione pubblica di protesta a livello regionale e chiedere a gran voce che la gestione dei rifiuti torni nella mani del pubblico». Dice Abruzzese, aggiungendo: «La politica deve avere il coraggio di togliere la gestione dei rifiuti ai privati».
Parte da qui la chiamata alla protesta che vedremo nelle prossime ore che riscontri avrà tra una popolazione che seppur ormai esausta ha perso anche fiducia nello strumento della contestazione.