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Effetto “Iene” sulla sanità calabrese: proposta una legge anti-imboscati

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CORIGLIANO-ROSSANO - Effetto “Iene”. La trasmissione di Italia Uno - qualora ce ne fosse ancora bisogno - ha (ri)scoperchiato uno dei tanti vasi di Pandora della sanità calabrese: gli imboscati. Medici e infermieri assunti dalle aziende sanitarie negli anni per “fare” i medici e gli infermieri che giocano a nascondino negli uffici. Meglio una scrivania, zero responsabilità, zero sacrifici rispetto ad una corsia. Mentre la sanità langue in ogni angolo della regione.

Secondo Pecoraro delle Iene, nella sola Asp di Reggio Calabria ci sarebbero 1200 medici per 220 posti attivi. Una macroscopica situazione che ha indotto il consigliere regionale e capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Davide Tavernise, a depositare - questa mattina - una proposta di legge anti-imboscati. La proposta parte dal presupposto - con le dovute eccezioni “certificate” - secondo cui «il personale sanitario in servizio nelle aziende sanitarie provinciali, ospedaliere e universitarie, ai sensi dell’art. 52, comma 1 del dls 30 marzo 2001, n. 165 (Testo unico sul pubblico impiego) non può essere adibito a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto».

Il consigliere regionale di Mirto Crosia propone che «entro 60 giorni dall’entrata in vigore» le aziende sanitarie, «effettuata la ricognizione delle situazioni di esercizio fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza, adibiscono i dipendenti allo svolgimento dei compiti proprio del profilo personale per il quale sono stati assunti. Auspichiamo - dichiarano in proposito Tavernise e la deputata Vittoria Baldino - un deciso intervento del presidente Occhiuto perché verifichi insieme alle Asp quanto personale assunto per le corsie è finito ad archiviare documenti o a svolgere altre attività amministrative. Il M5S è pronto a fare la sua parte» e questa mattina, come accennato, ha presentato la proposta di legge regionale «per riportare in corsia gli imboscati».

«La Calabria - concludono i due portavoce Cinquestelle - non può continuare ad essere considerata una regione di ingiustizie e speculazioni di ogni sorta. Anche da questo passa la credibilità di una regione che vuole rialzarsi. Il m5s continuerà a dare un contributo fattivo ma intransigente su ogni tipo di ingiustizia». Fenomeno diffuso: La “prassi” registrata dalle Iene nel Reggino è comune e diffusa in tutta la regione. Soprattutto in quegli ospedali chiusi dopo il 2010. Da allora molti sanitari hanno raggiunto la quiescenza. Molti altri, però, la stanno aspettando dietro ad un monitor.

(Fonte corriere della calabria)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia