1 ora fa:Clientelismo made in Sud: il saggio di Felicetti riapre la ferita della Questione Meridionale
5 ore fa:Sabato 10 maggio verrà consegnata a Trebisacce la bandiera de "I Borghi più belli d'Italia"
2 ore fa:Il Moscato al Governo di Saracena protagonista dell'evento Slow Fish - I sapori della Calabria d'a... mare
1 ora fa:Stabilizzazione dei Tirocinanti Calabresi: sindaci uniti in un fronte costruttivo
18 ore fa:Dalle aule del Liceo a piazza San Pietro: sei universitari rossanesi si ritrovano per il Conclave
4 ore fa:Calabria Alza la Testa! Anche le Lampare aderiscono alla manifestazione di Catanzaro
3 ore fa:Il Circolo culturale Zanotti Bianco di Crosia ricorda in un convegno gli "80 anni dalla liberazione"
2 ore fa:Scandalo a Catania: Baby Gang mostra video di Niko Pandetta detenuto a Rossano
6 ore fa:Co-Ro, riparte la 20^ edizione de "La Città della musica" con Elvira Maria Iannuzzi e Alessandro Panatteri
25 minuti fa:A Corigliano-Rossano nasce Risea: un presidio sicuro per le donne vittima di violenza

Discarica Scala Coeli, si riapre il fronte della protesta e delle rivendicazioni

2 minuti di lettura

CARIATI - Dopo la presa di posizione chiara e coraggiosa di Coldiretti riguardo alla discarica di Scala Coeli, insorgono gli ambientalisti. Uno scontro, praticamente, inevitabile. Nei giorni scorsi il presidente territoriale dell'associazione degli agricoltori, Antonino Fonsi, intervenendo in merito alla grande emergenza rifiuti che sta imperversando sul territorio della Sibaritide e - particolarmente - a Corigliano-Rossano, ha sottolineato come, per superare questa fase critica (in attesa di un nuovo piano di gestione dei rifiuti), sia necessario ora riattivare uno dei siti di stoccaggio strategici qual è appunto la grande buca di contrada Pipino a Scala Coeli. Una presa di posizione che ha mandato su tutte le furie gli ambientalisti che da anni si battono contro quella discarica e, su tutti, il circolo di Legambiente Nicà che ricorda, oggi, a Coldiretti l'importanza che assume quell'area nella produzione di alcune delle eccellenze agroalimentari calabresi.

«È opportuno - si legge in una nota di Legambiente - fare alcune considerazioni. Lo facciamo nel rispetto del grande lavoro attento e preciso che la nostra associazione, con tutte le sue articolazioni, svolge da anni, in tutta Italia ma lo facciamo principalmente per le tantissime persone che da anni si battono per non vedere realizzata l'ennesimo buca nella meravigliosa valle del Nicá, dove ricordiamo ancora una volta esiste già una discarica».

«Ribadiamo - si sottolinea ancora in una nota del circolo del cigno verde - che la contrarietà del territorio tutto verso la realizzazione della discarica, parte da osservazioni e considerazioni in merito a ciò che dice la comunità europea sulla realizzazione di nuove discariche, al luogo dove viene realizzata ed alle dimensioni. La nostra regione ed il nostro territorio hanno bisogno di modernità, che per i rifiuti prevede la realizzazione di impianti moderni ed efficienti  per il loro trattamento. Una nuova consapevolezza dei cittadini, che sono i primi prodottori di materiale da avviare a riciclo. Quindi - aggiungono - maggiore attenzione alla raccolta differenziata spinta "porta a porta". Incentivi per comunità e i cittadini virtuosi. Basta con la logica antica delle discariche, bisogno guardare oltre».

Da qui l'auspicio di Legambiente affinché la Regione Calabria e «in particolare il presidente Roberto Occhiuto dia il giusto segnale». «Una maggiore attenzione e maggiori incentivi inoltre - dicono - a chi con grandi sacrifici continua la coltivazione bio certificata, alle piccole e medie aziende zootecniche, grazie alle quali nei nostri territori e nella Biovalle del Nicá pascolano ancora esemplari di razza podolica. Ed è proprio la presenza di queste realtà che fanno della Biovalle del Nicá un posto da sempre dedito alla pastorizia ed all'agricoltura, che lascia chiunque si rechi lì senza parole. La discarica è in contiguità con terreni agricoli e pascoli. È vicina al mare, meta per molti  turisti. Vicinissima a siti di interesse archeologico e naturalistico e paesaggistico. Concludiamo con l'auspicio che la modernità di cui sempre parliamo si concretizzi, nel  territorio del basso ionio cosentino e dell'alto Crotonese, un tempo culla di cultura, sapere, ricchezza e benessere, lontano ormai da noi e dai nostri tempi, pregni di uno sfrenato consumismo deleterio per noi tutti e per il nostro l'ambiente».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.