Dal cuore della Sila un messaggio di Pace rivolto ai potenti del Mondo - FOTO
«Basta a tutte le guerre» questo l’appello che stamani a Longobucco ha accompagnato la grande manifestazione promossa dalla Cgil ed alla quale hanno aderito le scuole, i comuni della Valle del Trionto e la Chiesa
LONGOBUCCO – «Se vuoi la pace, costruisci la pace». Partendo dal motto coniato da Papa Francesco, stamani quasi un migliaio di persone si sono ritrovati nella centralissima piazza Matteotti, a Longobucco, per manifestare il proprio dissenso contro il conflitto Russia-Ucraina e contro tutte le guerre che, purtroppo, animano il mondo.
L’iniziativa voluta e promossa dalla Camera del lavoro della Cgil longobucchese, guidata da Tonino Baratta, ha coinvolto tutte le anime sociali e istituzionali del centro presilano, dalle scuole passando per le associazioni (c’erano le Pro Loco, i centri di diffusione culturale, persino le società sportive) per finire ai sindaci e alla Chiesa diocesana. Schierati tra tantissimi giovani che stamani reggevano le colorate bandiere della pace, infatti, c’erano i parroci di tutte le comunità che gravitano sulla Valle del Trionto guidati dal vicario diocesano, Mons. Pino Straface, e insieme a loro i sindaci Giovanni Pirillo (Longobucco), Agostino Chiarello (Campana), Stefano Graziano (Paludi), Alfonso Benevento (Bocchigliero), Luigi Lettieri (Cropalati) e Umberto Mazza (Caloveto).
Poi il corteo tra le caratteristiche vie della città cara al medico Bruno, con le scuole in prima fila e gli studenti con in mano i cartelloni carichi di slogan e uno che spiccava più in alto di tutti «Basta a tutte le guerre». Una frase che nel contesto contemporaneo potrebbe sembrare la più banale e scontata si scontra con una realtà crudele che ci fa piombare in un mondo dove sono decine i conflitti in atto, dove non si risparmiano armi e dove la gente continua a morire per vigliacche posizioni ideologiche.
«La pace fa trovata a tutti i costi senza se e sena ma». Dice un combattivo Tonino Baratta che da sindacalista sta vivendo in prima persona il dramma della crisi economica e del lavoro «che già era poco e che oggi a causa del conflitto in atto alle porte dell’Europa continua ad essere sempre di meno». E le famiglie soffrono, i padri di famiglia piangono nella loro solitudine e lontani dai loro figli, la gente è esasperata «mentre i potenti del mondo – questo il messaggio durissimo di una giovane studente longobucchese prendendo la parola al termine del corte – continuano ad essere crudeli, incuranti delle storie e delle vite dei cittadini che quelle guerre proprio non le vogliono».
Ovviamente, non è stata scelta a caso nemmeno la data. Oggi infatti ricorre il centenario dalla Marcia su Roma, quell’evento che spalancò le porte all’istaurazione del regime fascista. Un evento quindi che ha voluto simboleggiare nelle premesse il no alle guerre ma anche un no deciso alle dittature, alle sopraffazioni, ai fascismi che ancora regnano sul mondo.
Intanto, quella che per Longobucco e il territorio è una vera giornata della pace, anche in serata sono previste altre manifestazioni: dall'azione simbolica di spegnere le luci in ogni comune della Valle del Trionto e, infine, stasera una grande fiaccolata sempre nella cittadina della presila jonica.