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A Caloveto la "Festa regionale dell’entroterra" per sperimentare nuovi turismi

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CALOVETO - Sollecitare, attraverso percorsi di invasione culturale in luoghi abbandonati, la riappropriazione e la fruizione, in primis dalle comunità residenti, dei patrimoni identitari, a partire dalla rivitalizzazione e dalla riqualificazione dei centri storici e della rete di esperienze sempre crescenti sulla sperimentazione di nuovi turismi. Suggerire la promozione e fruizione di itinerari panoramici alternativi alla SS106 ed ipotesi di rigenerazione creativa dei borghi storici. 

È orientata anche a questi obiettivi la Festa Regionale dell’Entroterra – Chi resta in quel che resta/sesta Edizione, in programma per l’intera giornata di domenica 30 ottobre, promossa dall’amministrazione comunale di Caloveto in partnership con l’associazione europea Otto Torri sullo Jonio – Nostos Rete Euromed per i Turismi, in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) E. Majorana di Corigliano-Rossano e con il patrocinio e sostegno della Regione Calabria.

A darne notizia è il sindaco Umberto Mazza sottolineando come l’evento abbia come duplice, ulteriore obiettivo sia quello di condividere un itinerario originale nell’entroterra della Sila-Greca, promuovendo non solo una nuova fruibilità del patrimonio naturalistico e collinare ma anche una rigenerazione urbana, culturale e socioeconomica dell’entroterra calabrese, come enclave di qualità della vita ed attrattore turistico-esperienziale; sia quello di destagionalizzare la proposta di eventi e catalizzarli sulla conoscenza e promozione dei Marcatori Identitari Distintivi (Mid) di un Calabria spesso inedita ed inesplorata, intercettando diversi target di viaggiatori e rafforzando le potenzialità anche del turismo di prossimità. 

L’articolato programma della giornata sarà caratterizzato da due vere e proprie invasioni pacifiche del territorio. La prima, mattutina, più naturalistica e sportiva, interesserà una delle tante strade panoramiche in disuso della Sila Greca che collega (in 15km circa), il centro storico di Mandatoriccio, dal quale si partirà al centro storico di Caloveto, passando per quello di Pietrapaola. Vi si potrà partecipare, ad orari diversi, a seconda se a piedi, in bicicletta o in auto o moto. 

«A tal fine - precisa il primo cittadino - invitiamo tutte le associazioni culturali, di trekking, sportive, di ciclisti, auto e moto-amatori, gli amanti delle passeggiate e delle macchine d’epoca, gli appassionati di mountain bike e tutti i viaggiatori esperienziali della domenica a diventare co-protagonisti di questa mobilitazione per il ripopolamento, da turisti di prossimità e cittadini temporanei dei luoghi visitati, del grande patrimonio delle aree interne della nostra regione».  

Un’altra invasione, urbana e guidata, è prevista nel pomeriggio tra i vicoli e le piazze del borgo storico di Caloveto, con soste di dibattito e confronto itinerante sulle possibili ipotesi di rigenerazione urbana creativa e di promozione dell’albergo diffuso. Ad intervallare le due invasioni, sarà in Piazza Caduti a Caloveto, la proposta enogastronomica dell’Istituto Professionale per i Servizi dell'Enogastronomia e dell'ospitalità Alberghiera (Ipseoa) dell’IIS E. Majorana di Corigliano-Rossano, diretto da Saverio Madera. 

Dopo l’invasione nel borgo, la Festa Regionale dell’Entroterra proseguirà con il Villaggio dell’Identità che vedrà protagoniste le eccellenze del territorio e si concluderà con un cineforum. Sarà proiettato il filmato storico (1974) di Pier Paolo Pasolini, dal titolo La forma della città, al quale seguirà un talk show sulle prospettive del south working per l’entroterra calabrese e come antidoto all’oicofobia, al quale interverranno esperti, storici e professionisti dell’incoming e della comunicazione turistica, urbanisti e operatori del marketing territoriale e della ricettività, promotori d’impresa, scrittori, associazioni di categoria e rappresentanti istituzionali territoriali e regionali. 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia