Il randagismo è ormai «un'emergenza epocale» su tutto il territorio
L'appello da Crosia a Regione e Asp di Cosenza, l'assessore Morrone: «L'azienda sanitaria riattivi subito convenzione per la cattura dei cani. Buone pratiche dei Comuni da sole non bastano»
CROSIA – Randagismo, emergenza incontrollabile senza un intervento decisivo della Regione e dell'Azienda sanitaria di Cosenza che da giugno scorso hanno interrotto le convenzioni con le agenzie private per la cattura dei cani che vivono in cattività all'interno della comunità e che procurano disagio ai cittadini. Le tante e buone azioni messe in campo dall'Amministrazione comunale, dalle associazioni di volontariato e dai cittadini di buona volontà, da sole non bastano per affrontare e risolvere il problema.
È quanto fa sapere l'assessore alle Attività produttive con delega alle politiche per il randagismo del comune di Crosia, Giuliana Morrone.
«Ormai a cadenza quotidiana – dichiara l'assessore Morrone – riceviamo segnalazioni della presenza di cani randagi su tutto il territorio comunale e siamo in difficoltà perché non abbiamo la possibilità di provvedere alla cattura di questi animali in quanto da oltre tre mesi non abbiamo la convenzione tra Asp di Cosenza e agenzia di accalappiamento. Questo significa avere i randagi per strada con tutti i rischi sociali e sanitari connessi ma anche con il problema di dover affrontare spese ulteriori ed eccessive per microchippatura e sterilizzazione quando riusciamo a individuarli e bloccarli. Purtroppo il servizio di cattura non è più una prerogativa del Comune e sicuramente non possono essere gli agenti della Polizia municipale o i dipendenti comunali ad occuparsi di quello che è a tutti gli effetti un problema sanitario. Non abbiamo gli strumenti e le competenze per farlo. Nonostante tutto cerchiamo in tutti i modi, grazie anche al prezioso aiuto delle associazioni di volontariato e di alcuni cittadini, di mettere al sicuro la comunità e gli stessi cani quando è possibile avvicinarli e accudirli. Ma questa è straordinarietà. L'ordinarietà – aggiunge Morrone – dovrebbe essere altra. E quindi maggiori risorse ai comuni per affrontare un'emergenza ormai fuori controllo su tutto il territorio regionale e interventi concreti sui territori da parte delle autorità preposte. Un problema di grave entità che condividiamo con tantissimi comuni della Provincia. Nei giorni scorsi – ricorda ancora l'assessore della Giunta Russo – c'è stato un incontro tra tanti amministratori della provincia di Cosenza che condividono difficoltà e preoccupazione dovute alla presenza di cani in cattività all'interno le rispettive comunità. Tutti abbiamo riscontrato le stesse esigenze e gli stessi punti di difficoltà nel poter intervenire. Non si può pretendere dai comuni, in un momento di crisi epocale, che carichino ulteriormente i loro bilanci, già di per sé costretti, con spese ulteriori per problemi che invece potrebbero essere risolti con la buona volontà e la concertazione tra istituzioni. È paradossale trovarsi in questa situazione. Ho salutato con estremo favore – conclude Morrone - la nuova proposta di Legge regionale di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano che, qualora dovesse entrare in vigore, risolverà gran parte del problema legato al randagismo. Ora però serve un'azione straordinaria mirata a frenare con urgenza ed immediatezza un'emergenza che interessa tutta la Calabria»