Caro carburante e caro energia: triplicano i costi dei biglietti dei treni. Il dramma dei pendolari calabresi
Intanto si chiede un intervento concreto da parte della Regione Calabria affinché imponga una calmierizzazione dei prezzi. Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale incalza Occhiuto: «Occorre intervenire senza esitazione»
CORIGLIANO-ROSSANO - Qualche mese fa, provocatoriamente e mandando su tutte le furie l'assessore al turismo regionale Fausto Orsomarso, scrivemmo che per raggiungere la Calabria del nord-est si sarebbe fatto prima ad utilizzare il caro, vecchio e stereotipato "ciuccio". Era una provocazione che a quanto pare la crisi economica mondiale potrebbe, però, farci presto prendere sul serio. Già, perché a causa dell'aumento dei costi delle materie prime, del diesel dell'energia, anche viaggiare sulla più "sgarrupata" delle littorine che fanno la spola lungo la linea jonica (in attesa dei nuovissimi e modernissimi Blues!) è diventato un lusso.
I biglietti sono triplicati e per i tantissimi pendolari calabresi che ogni giorno si muovono sia sul versante jonico che tirrenico per motivi professionali, familiari e di salute, la spesa di mobilità inciderà come un macigno sulle loro economie. Serve un freno, occorre porre un argine immediato a questa ennesima emorragia di denaro che sembra sempre più generata da una importante fase speculativa che non da altro.
A patire gli aumenti maggiori sono i treni a tratta regionale dove si registreranno dal prossimo mese di ottobre aumenti quadruplicati rispetto appena al mese scorso.
«Occorre intervenire urgentemente senza alcuna esitazione».Questo il monito di Mimmo Bevacqua, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, chiamando in causa il governatore Roberto Occhiuto.
«La scelta di Trenitalia di aumentare il costo dei treni regionali fino al 60% in più - dice il consigliere regionale - va assolutamente in controtendenza rispetto agli aiuti che i cittadini attendono».
«L’amara sorpresa per i pendolari calabresi non deve e non può essere sottaciuta da chi guida la nostra Regione. Dal mese di ottobre - va avanti Bevacqua - sono previsti aumenti indiscriminati per il biglietto dei treni regionali con aumenti che vanno dal 30% fino alle 60% per gli abbonamenti regionali».
Insomma, un «aumento indiscriminato» ed «inammissibile». Soprattutto se si considerano i bonus trasporti dei mesi scorsi e «la qualità dei servizi che manca». «Tutto ciò - precisa l'esponente Dem - avviene solo in Calabria. Perché? Agli aumenti non corrisponde un servizio di qualità: treni sovraffolati e vecchi oltre continui ritardi con notevoli disagi per i viaggiatori. La Regione intervenga tempestivamente, considerate le difficoltà delle famiglie in questo momento di grave crisi economica. Per i pendolari, per i cittadini, per i calabresi».