La storia dell'attrice cariatese Lina Siciliano: dall'infanzia in casa famiglia ai grandi premi cinematografici
L'astro nascente del cinema italiano, nata a Cariati è stata premiata al Magna Graecia Film Festival come miglior attrice per il film "Una femmina". La vita difficile con i fratellini abbandonati e l'arrivo del successo internazionale
CORIGLIANO-ROSSANO – Una rivelazione del cinema, calabrese doc, premiata in un Festival made in Calabria. Parliamo dell’attrice esordiente, astro nascente del cinema italiano, Lina Siciliano, nata a Cariati.
Alla 25enne calabrese è stato assegnato il premio per la migliore attrice per l’interpretazione del film Una femmina, diretto da Francesco Costabile, premiato tra l’altro come migliore pellicola, sempre al Magna Graecia Film Festival, l’importante kermesse cinematografica giunta alla diciannovesima edizione.
Lina Siciliano è stata riconosciuta come miglior attrice da una giuria di tutto rispetto formata dal presidente Pietro Marcello, Michele Alhaique, Giuseppe Zeno, Maria Sole Tognazzi e Barbara Chichiarelli, con la seguente motivazione: “Il suo temperamento, il suo sguardo e il coraggio con il quale è riuscita a mettersi a nudo per la prima volta davanti alla macchina da presa fanno di Lina Siciliano una futura certezza del cinema a venire”.
La giovane cariatese interpreta Rosa, una ragazza che si ribella alla ‘Ndrangheta, alla criminalità organizzata della Calabria, ai suoi uomini e alle sue donne avvolte in una cultura segnata da omertà e misoginia.
La storia di Lina sembra però più travagliata di quella interpretata nel fine. Fino ad un anno fa l’attrice non pensava lontanamente ad intraprendere la carriera cinematografica, già troppi problemi sin dall’infanzia con cui dimenarsi. Lina infatti è stata abbandonata dalla madre da piccolissima insieme ai suoi sette fratellini, con i quali è stata trasferita in una casa famiglia nel cosentino.
Diventati adolescenti sono stati separati, perché diventava poco appropriato far convivere maschi e femmine insieme, per cui Lina è rimasta sola: «Sono diventata più forte. Certo, le mancanze sono brucianti, l’assenza dei genitori si sente fortissimo, soprattutto a Natale e a Pasqua – afferma l’attrice in un’intervista - tornavi nella casa famiglia e non trovavi la mamma, il papà. E abbiamo abbandonato la speranza che un giorno ci venissero a prendere».
Una storia forte che ha avuto il suo clou proprio nella casa famiglia in cui Lina viveva, quando il regista Francesco Costabile l’ha trovata, mentre era alla ricerca della donna che avrebbe dato il volto al personaggio del suo film “Una femmina”.
Un contesto fatto di rabbia in cui il regista ricercava la sua Rosa e l’ha individuata nel volto altamente espressivo di quella che diventerà una delle attrici più promettenti del panorama cinematografico italiano, Lina Siciliano che già è stata premiata ai Nastri d’argento con il riconoscimento intitolato a Guglielmo Biraghi ed inoltre, il film di Costabile è già stato applaudito ai festival di Berlino e di Karlovy Vary.