La Cardiologia del "Giannettasio" continua a macinare numeri da record: stop a emorragia di trasferimenti
Ieri, un impianto pacemaker d'urgenza. Parla la direttrice del Reparto, Silvana De Bonis: «Quello che un tempo era impossibile oggi diventa reale. Quello che oggi è ordinario in altre parti è straordinario da noi ma siamo in un processo di crescita»

CORIGLIANO ROSSANO - In pochi mesi 500 pazienti hanno potuto controllare il proprio dispositivo - pacemaker o defibrillatore - nella cardiologia di Rossano, senza il bisogno di spostarsi per raggiungere gli ospedali di altre città. Anche i precipitosi viaggi in ambulanza cominciano a ridursi: risale a ieri l'impianto di un pacemaker d'urgenza, eseguito dalla dottoressa Silvana De Bonis - direttore Uoc Cardiologia e Utic di Rossano e prima donna calabrese nominata nell'Aiac - su una paziente che, se non avesse ricevuto il tempestivo intervento, sarebbe incorsa in morte certa.
La dottoressa De Bonis, a tal proposito, ci spiega: «Questa tipologia di intervento nei centri in cui c'è l'elettrostimolazione è di routine. All'ospedale Giannettasio di Rossano è la prima volta che lo trattiamo in urgenza. L'intervento salvavita ha riguardato una signora di 74 anni che, tramite un elettrocardiogramma, presentava un blocco atrio-ventricolare completo, con perdita di coscienza e successivo arresto cardiaco da asistolia; il dispositivo ha provveduto quindi alla stimolazione cardiaca. Oltre a scongiurare un possibile decesso o le consuete complicanze dell'eventuale trasporto in ambulanza, verso il primo ospedale provvisto di aritmologia - ossia, Castrovillari - abbiamo permesso alla paziente di essere trattata nella sua città, Rossano».
Riguardo agli obiettivi, aggiunge: «Alcuni interventi sono ancora legati alla mia presenza, ma presto alcuni collaboratori completeranno la formazione e così tutti i trasferimenti non avranno più motivo di esistere. Prima bisognava trasferire tutti i pazienti, adesso, anche con l'apertura dell'Utic e delle competenze acquisite in elettrostimolazione, c'è una grossa quota di pazienti curati a Rossano. Questo risultato è il frutto della collaborazione fra tutti i medici e gli infermieri della cardiologia, che ringrazio, congiuntamente al dottore Graziano, la dirazione generale e quella ospedaliera».