5 ore fa:Progetto SAI Cassano Jonio: finanziamento da quasi 3 milioni per il triennio 2026-2028
3 ore fa:Irregolarità nella Polizia Locale a Cassano? La maggioranza replica: «Operazione politica»
4 ore fa:La felicità come sottrazione: riflessioni, arte e spettacolo A Co-Ro per la presentazione del libro di Mazzei
2 ore fa:Tutto pronto per la 14^ edizione del Presepe Vivente nel centro storico di Morano
11 minuti fa:Protesta lavoratori spoke Co-Ro: l'Asp anticipa le somme e i pagamenti
1 ora fa:Dal Crati all’Isarco: quel treno che può riportare il mondo a Sibari
3 ore fa:Due ex ministri dell’Università entrano nel Consiglio di amministrazione dell'Unical
2 ore fa:La cassanese Loredana Giannicola è la nuova Dirigente Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale
41 minuti fa:Natale in Centro, Co-Ro ha ballato sulla musica di Santino Cardamone
4 ore fa:Meno criminalità, più fiamme: il doppio volto della sicurezza nel Cosentino nell'ultimo anno

Rischio tornado, la Calabria è in cima alla classifica del Cnr

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – In Italia dopo il Lazio, Puglia e Calabria risultano essere le regioni più a rischio tornado. Lo afferma l'Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac).

Allarmismo a parte, i dati emergono da uno studio che va dal 1990 al 2021 dai ricercatori. Ben 32 anni di osservazione scientifica e raccolta dati hanno consentito al Cnr di rendere pubblico un quadro scientifico della situazione. Il tornado che è considerato uno dei fenomeni atmosferici più violenti nel Mediterraneo, ha sempre colpito le regioni tirreniche, per questo motivo il risultato della ricerca lascia sorpresi.

Il fenomeno è tra quelli a più alta densità energetica o potenza sprigionata e alcune aree hanno una percentuale più alta di rischio, il Lazio in primis e subito dopo anche la Calabria, non solo la fascia tirrenica ma anche jonica, l’area arriva ad interessare anche la Puglia e l’Emilia Romagna, vale a dire le regioni sud-orientali.

Gli autori dello studio Elenio Avolio e Mario Marcello Miglietta del Cnr-Isac, pubblicato sulla rivista Atmospheric Research, affermano: «L'intensificazione di tali fenomeni, nel corso degli anni, è condizionata anche dal cambiamento climatico in atto, essendo confermato che esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi. Le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite come un hot-spot per i tornado nell'area mediterranea. A tale riguardo, sono stati analizzati 32 anni di dati (1990-2021), isolando un numero considerevole di eventi tornadici ad elevata intensità (445 su tutta Italia). Le analisi statistiche sono state condotte analizzando sia misure (radiosondaggi) sia output da modelli a grande scala (re-analisi), al fine di individuare le condizioni atmosferiche dominanti associate ai tornado individuati. È stato quindi possibile definire delle specifiche configurazioni atmosferiche prevalenti, potenzialmente favorevoli al loro sviluppo nell’area in studio».

Da un po' di anni dopo periodi particolarmente caldi e con tanta energia in gioco, molte le zone joniche che sono state colpite da violenti fenomeni atmosferici di questa natura.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive