11 ore fa:Giovani schiacciati dal mal di vivere e anziani che muoiono soli: nella Calabria del nord-est aumentano i drammi umani
15 ore fa:SP 169 Lauropoli–Sibari, Italia Viva: «Una babele istituzionale che rischia di scaricarsi sui lavoratori»
17 ore fa:Contro la scuola del merito: dalle classifiche sugli istituti alle derive educative
12 ore fa:Sinergia tra territorio e istituzioni: da Cariati parte un nuovo percorso politico condiviso
19 ore fa:Droga nel centro storico, assolto trentenne rossanese
17 ore fa:Maltempo su Rossano, notte di interventi per i Vigili del Fuoco: salvati quattro giovani dal sottopasso allagato
10 ore fa:USC Corigliano–Amantea 4-0: tripletta di Lentini e belle segnature, il pubblico applaude
18 ore fa: Dalla trasformazione della liquirizia all’intelligenza artificiale
12 ore fa:Incidente stradale a Corigliano-Rossano, coinvolta un’auto della Polizia Municipale
16 ore fa:La gestione felice del bilancio comunale: Lucisano mette sotto accusa l'amministrazione Stasi

Paradosso e stupore: è arrivata la tassa sul biliardino

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Sembra uno scherzo, ma non lo è, i biliardini, classici giochi di intrattenimento soprattutto nei lidi balneari, sono tassati, perché equiparati a giochi quali le slot machine e il video poker.

Un ennesimo colpo ai gestori balneari che da un momento all’altro si vedono sottoposti a rischio multa, fino a 4 mila euro, per aver messo a disposizione dei clienti, un gioco che non prevede nessuna vincita in denaro.

Il caso nasce dalle norme dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, entrate in vigore fra maggio e giugno, che prevede la regolamentazione di giochi, nell’ambito degli esercizi pubblici, tra quelli che prevedono una vittoria in moneta rispetto agli altri. Il distinguo però, supera la realtà, facendo rientrare nei giochi a vincita denaro, anche gli storici biliardini (anche a gettoni), che come sappiamo, sono solo un modo per trascorrere il tempo divertendosi, così come lo sono il flipper, il ping-pong, le freccette e forse, anche i dondoli per bambini.

Per evitare la multa gli esercenti devono munirsi, secondo il decreto del 2012, di un nullaosta specifico e avere un’apposita certificazione da parte dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli oppure, come hanno fatto i balneari pisani, levare i giochi. Già i controlli sono scattati, di pari passo con le denunce delle associazioni di categoria, l’imposta da pagare infatti, è pari all’8% dell’imponibile medio forfettario oltre al limite Iva.

Un caso che lascia perplessi, al punto che alcuni parlamentari hanno disposto un’interrogazione in aula, ritenendo che la norma sia difficile da interpretare e applicare.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive