Il Giglio marino, una ricchezza dell’ecosistema che in pochi conoscono e per questo rischia di estinguersi
Dalla foce del Crati finendo alla Baia di Borea, passando per le spiagge di Corigliano-Rossano e capo Trionto è un pullulare di calle bianche e profumate. In molti pensano siano soltanto fiori. Non è così. Quel bulbo bianco ci racconta molto di più

CORIGLIANO-ROSSANO – È il fiore del Cantico dei Cantici (Io sono la rosa di Saron, il giglio delle Valli) e solo questo basterebbe per far capire che non siamo difronte soltanto ad un semplice fiore, ad un dono della natura che arricchisce le nostre coste. Il Giglio di Mare è molto di più, è qualcosa che la nostra terra ed il Mediterraneo ci hanno donato e che noi oggi dobbiamo avere il coraggio, la forza e la cultura di tutelare.
Dall’estuario del Crati, scendendo giù lungo la costa di Corigliano-Rossano per finire alla Baia di Borea, l’insenatura di mare compresa tra Capo Trionto e la foce dell’Arso, e ancora più giù fino a fiume Nicà di questi tempi è un pullulare di piccole calle bianche che crescono sull’arenile.
Scendendo in spiaggia in tanti si saranno imbattuti in questo bulbo, lo avranno visto, magari avranno anche esclamato “guarda che bello” e avranno tirato dritto (meglio così!) o l’avranno strappato alla terra per usarlo come segnalibro da cruciverba (non si fa!). Molti altri, invece, nemmeno si saranno accorti della sua esistenza. Eppure quel piccolo stelo con il fiore bianco, che lo si vede crescere in mezzo alla sabbia e molto spesso anche in mezzo ai rifiuti che pullulano sulle nostre rive, è un elemento botanico del nostro ecosistema raro e che rischia l’estinzione.
Il Giglio di Mare (nome scientifico Pancratium maritimum) è, infatti, una specie protetta, in Calabria, dalla Legge Regionale numero 47 del 7 dicembre 2009 (ss.mm.ii. LR 8/2010 e 56/2019). Rientra infatti nella “flora di alto pregio”, considerata specie vegetale vascolare spontanee minacciata d’estinzione, per la quale è necessario intraprendere prioritarie misure di conservazione e avviare progetti di tutela.
Serve allora creare una società consapevole, occorre creare una cultura del patrimonio di casa nostra che nella grande comunità ionica purtroppo manca in ogni strato sociale e per tante altre ricchezze che ci circondano, che non conosciamo e per questo non sappiamo valorizzarle.
In questa direzione, di conoscenza e consapevolezza, è encomiabile l’iniziativa promossa dal circolo di Legambiente Corigliano-Rossano con il patrocinio del comune di Corigliano-Rossano. Un concorso “Il giglio da amare” per sensibilizzare i ragazzi delle scuole sull’importanza di questo fiore. Un sottotitolo emblematico, rivolto a tutti: “fa' che non rimanga solo una leggenda”. Nell’iniziativa, partita già lo scorso anno, sono stati coinvolti gli studenti delle scuole primarie e secondarie della Città ed il prossimo sabato 18 giugno, a partire dalle 18, nell’anfiteatro “Rino Gaetano” di Sant’Angelo ci sarà la cerimonia di premiazione dei vincitori delle classi Prima B del Liceo Classico “Colosimo” di Corigliano e della Seconda B della scuola primaria “Porta di Ferro” di Rossano.