Castrovillari, Madonna del Castello. Laghi: «Pace e lavoro al centro della celebrazione in onore della Vergine»
Il commento del consigliere regionale castrovillarese sulla solenne celebrazione in onore di Santa Maria del Castello nel giorno della Festa dei lavoratori

CASTROVILLARI - «Anche in rapporto alle liberalizzazioni dovute alla pandemia, finalmente la partecipazione alla funzione in onore della Vergine del Castello è stata ricca e affollata». Così Ferdinando Laghi, consigliere regionale di De Magistris Presidente, in occasione della solenne celebrazione per i festeggiamenti della Madonna del Castello di Castrovillari, principalissima patrona della città che, dopo gli anni della pandemia, riprende ad essere festeggiata in grande.
«Tuttavia – continua il l’onorevole castrovillarese - questo non deve farci dimenticare che il pericolo pandemico non è assolutamente passato, ma bisogna usare la massima cautela soprattutto nella nostra regione, ma anche nella nostra città, che sono ancora caratterizzate da casi di contagio assai elevati».
Il capogruppo in Consiglio regionale del gruppo DeMa, poi, ha grandemente apprezzato l’omelia del vescovo della Diocesi di Cassano Jonio, Monsignor Francesco Savino, che non ha potuto non far riferimento «ai tempi assai tristi che stiamo vivendo, diversamente percepiti a seconda della latitudine dove essi si verifichino».
La Santa Messa, celebrata il Primo maggio, è stata anche l’occasione per sottolineare come il lavoro e la pace siano i due elementi riconosciutamente portanti di questa Festa dei lavoratori: «Il lavoro è un aspetto che da dignità alla persona umana ma deve essere un lavoro certo, stabile e sicuro – continua Laghi -: sono davvero tante le morti sul lavoro che ogni giorno funestano il nostro Paese e quindi la sicurezza deve essere vista come un investimento e non come un costo aggiuntivo».
«Per cui – conclude l’onorevole - il lavoro deve potersi svolgere in rapporto anche con la pace, in un ambiente sociale che ne consenta la fruizione piena e normale e che consenta, anche al di fuori del lavoro, degli spazi di svago che però il panorama bellico stravolge completamente».