Le Giornate mediche dello Jonio si chiudono tra speranze e promesse
La gestione della pandemia, gli importanti risultati raggiunti nel campo della telemedicina e poi il grande dilemma della Utic del "Giannettasio" sulla quale è ritornato il commissario La Regina: «Aprirà. A breve aprirà»
CORIGLIANO-ROSSANO - Si sono concluse a Corigliano-Rossano le giornate mediche dello Jonio, giunte alla terza edizione e promosse dalla Direzione dell’area medica dello spoke di Corigliano-Rossano, diretta dal dottore Luigi Muraca, con la partnership dell’Azienda sanitaria di Cosenza. Due giorni di approfondimento e di incontri, di confronti e di scambio di esperienze per i medici del territorio della Sibaritide ormai a contatto quotidiana con la carenza cronica di servizi.
Sono stati in tanti a ritrovarsi nella imponente sala conferenze del palazzo di vetro di via Mazzei a Rossano, un tempo sede dell’Asl 3 di Rossano (il cui fregio campeggia ancora in ognidove a perenne memoria di un presidio scippato) e oggi ospitante il distretto Jonio dell’Asp di Cosenza. Dal direttore e organizzatore Muraca che ha illustrato il lavoro svolto dall’area medica in una fase sanitaria complessa, caratterizzata dalla pandemia, passando per il direttore dell’unità operativa di Cardiologia, Giovanni Bisignani che – invece – reduce dalla giornata informativa alla Camera dei Deputati durante la quale sono stati illustrati i risultati della telemedicina cardiologica, ha relazionato sull’essenzialità delle diagnosi precoci.
A chiosare sui lavori della terza edizione delle Giornate mediche dello Jonio è stato, invece, il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Vincenzo La Regina. Due i punti cardine che ha ribadito il massimo dirigente di via degli Alimena: l’umanizzazione del servizio sanitario e, anche lui, l’importanza del sostegno della telemedicina che, specie in territori come quello calabrese, con un sistema di comunicazioni difficile e antiquato, è un supporto essenziale per arrivare in tempo nei processi salvavita.
E a proposito dei processi salvavita. Proprio La Regina ha dato risposta a quello che ormai, a queste latitudini, è diventato un mantra, un’espressione sacra… così sacra e indispensabile che ancora non si riesce ad ottenere. Il riferimento è proprio al servizio di terapia intensiva coronarica che dovrebbe garantire il Reparto di Cardiologia dello spoke di Corigliano-Rossano e che, invece, ne è privo da ormai 28 mesi (leggi anche questo articolo).
«Aprirà, a breve aprirà» ha ribadito il commissario La Regina rassicurando tutti sul prossimo ritorno in esercizio della tanto agognata Utic del “Giannettasio”. Certo, è un pensiero costante per il commissario dell’Asp di Cosenza che sin dal suo insediamento (allora la terapia intensiva era già chiusa da oltre un anno), tra le tante questioni ed emergenze, ha avuto sulla testa questa spada di Damocle. La riapertura dell’unità di terapia intensiva coronarica dello spoke di Co-Ro, quando avverrà, sarà sicuramente un risultato del suo percorso manageriale alla guida della complessa azienda sanitaria cosentina.