Per aver un cervello sempre ben funzionante evitiamo di deprimerci!
Nel 2040 ci saranno più di 2 milioni di malati di demenza ma uno studio pubblicato da The Lancet ci indica (forse) come prevenire questa terribile malattia
CORIGLIANO-ROSSANO – La depressione è una delle più frequenti condizioni da cui può scaturire il morbo di Alzheimer. E’ quanto emerge da una ricerca fatta in seno al progetto Aramis del Paris Brain Institute e pubblicata The Lancet Digital Health.
Esaminando le cartelle di 80 mila pazienti, gli scienziati hanno valutato i sintomi precoci associati all’Alzheimer. Sembra infatti che questa malattia si sviluppi nei pazienti che nei 15 anni prima della diagnosi, abbiano sofferto oltre che di depressione, anche di ansia, stress, perdita dell’udito, costipazione, spondiloartrite cervicale, perdita di memoria, affaticamento, disagio e rapide perdite di peso.
La ricerca ha coinvolto medici e scienziati inglesi e francesi portatori di un nuovo approccio per lo studio delle malattie che ci te precisare: «I dati sono delle semplici correlazioni statistiche».
In realtà soffriamo un po' tutti di alcuni dei disturbi e patologie sopraelencate ergo, siamo tutti potenzialmente a rischio nel contrarre questa terribile malattia che è la forma più comune di demenza. In Italia 1,2 milioni di persone sono colpite da demenza, di cui il 60% circa rappresentato da casi di Alzheimer, e si stima che nel 2040 proprio quest’ultima patologia vedrà arrivare i malati oltre quota 2,5 milioni.
Queste proiezioni sono allarmanti, in quanto per la natura stessa della malattia, chi ne è affetto, non è autosufficiente e nella maggior parte dei casi, si parla di persone ultra sessantenni. Un aggravio che andrà sempre più a pesare sul sistema sanitario nazionale, in un contesto in cui il tasso di natalità è ai minimi storici e la forza lavoro che alimenta il sistema previdenziale, si riduce sempre di più.
Il progetto Aramis ha avuto il pregio di trovare elementi su cui poter lavorare nella vita di tutti i giorni e far sì, attraverso la prevenzione, di allontanare lo spettro di una malattia che consuma sia chi ne è affetto e sia chi assiste gli stessi malati.