Medico del pronto soccorso aggredito al "Compagna": la solidarietà della Uil
Il segretario aziendale Giannantonio Sapia denuncia il grande disagio per personale sanitario nel dover affrontare le gravi carenza di organico che spesso provocano la disperazione dell'utenza
CORIGLIANO-ROSSANO - Dopo l’aggressione al medico del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Corigliano, accaduta nella notte di mercoledì arriva la solidarietà al professionista, da parte del sindacato Uil-fpl, che denuncia ancora una volta le «condizioni disumane» di lavoro a cui è costretto il personale sanitario.
«Il sindacato Uil-fpl, unitamente al segretario aziendale Giannantonio Sapia - si legge nella nota - esprime piena solidarietà al medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Compagna” di Corigliano, aggredito durante lo svolgimento delle proprie funzioni. La sigla sindacale ha definito l'episodio "di una gravità inenarrabile, nei confronti di un professionista diligente e scrupoloso nell’adempimento delle proprie mansioni».
L'accaduto per la sigla sindacale mette in evidenza un «malcontento generale della popolazione nei confronti della sanità locale, ma, ancor peggio, lo stato di abbandono in cui versa la realtà degli ospedali di Corigliano e Rossano, soprattutto per quanto concerne il pronto soccorso, punto di partenza di ogni nosocomio». Si critica anche il fatto di come in passato si siano verificati altri episodi simili, «denunciati senza mai alcuna risoluzione».
«Un pronto soccorso non può rimanere senza la presenza di una guardia giurata h 24, senza un numero adeguato di medici ed infermieri, criticità croniche. Argomenti questi già trattati alla presenza del Commissario dell’azienda sanitaria, pochi giorni addietro».
Dal sindacato infine si sottolinea che quanto rappresento evidenzia uno stato di disagio e di malumore, «ma soprattutto di paura, del personale sanitario costretto, da anni, a lavorare senza garanzie, in uno stato di abbandono palese ignorato, da molti anni ormai, dalla politica regionale». Il medico ha cercato di fare comprendere come fosse solo a dover far fronte a tutte le emergenze.