15 ore fa:Proseguono gli appuntamenti del Festival delle Letterature a Mirto Crosia
10 ore fa:I giovani di Pietrapaola contro la deriva della politica città: «Ci sentiamo traditi ed esclusi»
14 ore fa:Insieme per Gaza, questa sera la presentazione del libro "Palestina diario di guerra"
16 ore fa:Cropalati: concluse con successo le Colonie Estive e il progetto di Estate Ragazzi 2025
9 ore fa:Il Cra rivendica le motivazioni dell'autonomia dei due estinti comuni
11 ore fa:Il Consorzio di Bonifica Calabria emana il divieto di uso improprio dell'acqua per l'irrigazione
17 ore fa:Auto perde il controllo e finisce fuori strada: soccorso l'uomo alla guida
13 ore fa:Il vino, la storia, la gente: il Vinitaly a Sibari riconferma il suo appeal
18 ore fa:150 anni di musica e passione: la Banda “Antonio De Bartolo” celebra un traguardo storico
12 ore fa:Miss Italia Calabria: incoronata Miss Hotel Bisanzio Resort 2025

Lunghe distese viola, atmosfera fiabesca ed è subito magia. Provenza? No, Calabria

1 minuti di lettura

MORANO CALABRO - Sapevate che in Calabria esiste un posto simile alla Provenza? Quelle lunghe distese viola, dal profumo inebriante e avvolgente. Quando si pensa alla lavanda, si pensa automaticamente alla Provenza e alle sue infinite distese di fiori viola. I giochi di luce che fanno con il sole, specialmente al tramonto o all’alba, sono una delle bellezze naturali più ricercate dai visitatori.

Esiste un posto simile in provincia di Cosenza. Precisamente a Campotenese, sul massiccio del Pollino, in una frazione di Morano Calabro. La famiglia Rocco ha creato infatti il Parco della Lavanda dedicandosi esclusivamente ad essa, dalla coltivazione alla distillazione e alla trasformazione in prodotti cosmetici. L’idea iniziale era quella di ricercare delle piante in grado di resistere alle anguste temperature invernali e che resistessero sotto la coltre di neve. Tra i 900 e 1700 metri scovarono la lavanda vera, che in tutto il Parco Nazionale del Pollino fino agli inizi delle due guerre garantiva un’attività fiorente ed era fonte di reddito per gli abitanti del luogo. La famiglia Rocco cercò di capire se fosse possibile riprodurla, mantenendone intatte le proprietà genetiche e sanitarie nella coltivazione. Così da otto piantine ne sono state selezionate tre e moltiplicate in vitro.

Il tutto partì in quel preciso momento. Dal 2013 la loro proprietà agricola fu convertita in giardino botanico, esattamente una sorta di fattoria didattica dove studiare le peculiarità della lavanda e imparare a distinguerne le specie. Oggi, oltre alla quella autoctona che cresce liberamente sul Pollino e che è chiamata Loricanda, ne vengono coltivate più di 50. Ognuna ha caratteristiche diverse dalle altre e si distingue in modo univoco. Si tratta di lavandule (dette anche lavandini) e lavanda vera che compongono un arcobaleno di colori che svaria dal bianco a tutte le sfumature del viola.

Qua e là, inoltre, sono presenti altri tipi di erbe officinali quali timo, salvia rosea, menta piperita, limone e cioccolato. Il Parco della Lavanda offre ai visitatori la possibilità di assistere alla distillazione e alla separazione dell’olio dall’acqua di lavanda. Questo talvolta è utilizzato anche come lenitivo. L’olio ottenuto dalla lavanda angustifolia è il vero olio essenziale dalle proprietà antimicotiche. È possibile, infine, acquistare i prodotti cosmetici a base di lavanda: saponi naturali con gocce d’olio o con fiori per un effetto scrub, candele profumate, sgranato per la profumazione degli armadi e degli ambienti, e tisane…

(Fonte enjoy calabria)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia