Venti di guerra, i jet di ricognizione della NATO sorvolano i cieli calabresi
Il Mediterraneo sta diventando una zona calda dove si misurano le forze dei Paesi Alleati e della Russia
CORIGLIANO-ROSSANO – Abbiamo già riportato nelle pagine dell’Eco, la notizia del passaggio dell’incrociatore russo Ustinov (leggi qui) in prossimità delle coste calabresi, diretto a Sigonella, sede dell’aeroporto militare dell’Aeronautica Italiana, che a sua volta ospita la Naval Air Station dell’Aeronautica Militare Statunitense. Utilizzata come è noto, anche per le operazioni Nato.
Che fino ha fatto l’incrociatore Ustinov? Secondo fonti militari, in questo momento sembra attraccato in Siria, precisamente al porto di Tartous, il quartier generale russo affacciato su Cipro, che da la possibilità alle forze armate di Putin, di controllore il traffico navale che va dai Dardanelli al Canale di Suez, per rifornirsi e prepararsi a far manovre nel Mediterraneo.
L’allontanamento della flotta russa dalle coste joniche, però ha lasciato il posto al passaggio di una serie di jet che stiamo udendo in queste ultime ore. Dalle ricerche che abbiamo fatto, in effetti i caccia italiani ed americani è da tempo che sono in allerta, già in Trentino quelli americani F-16 hanno sorvolato i cieli italiani in concomitanza del passaggio della flotta russa nel Mar Jonio.
Da ciò si evince che i jet che stanno sorvolando in questo momento i cieli calabresi, con molta probabilità sono militari in fase di ricognizione e controllo dello spazio aereo italiano. Potrebbe sembrare strano, visto che il conflitto russo-ucraino è distante migliaia di chilometri dal Sud Italia, ma invero, così come riporta Repubblica, il vero gioco di forza tra Nato e Russia si sta svolgendo nel proprio nel Mediterraneo, dove già sono stati registrati diversi episodi, in cui i velivoli militari russi e i ricognitori Usa si sono letteralmente sfiorati: «Sebbene nessuno sia stato colpito, interazioni come queste potrebbero determinare errori e confusioni in grado di provocare effetti molto pericolosi - ha dichiarato il capitano americano Mike Kafka in una nota riportata da Repubblica - abbiamo trasmesso le nostre preoccupazioni attraverso i canali diplomatici. Gli Stati Uniti continueranno ad operare con professionalità, sicurezza e nel rispetto delle regole internazionali. Ci aspettiamo che la Russia faccia lo stesso».