Al via esercitazioni Nato nel Golfo di Taranto: impegnate tre grandi portaerei
Nello specchio d'acqua racchiuso tra Santa Maria di Leuca (LE) e Punta Alice (KR) in questo momento stanno operando la nave italiana "Cavour", quella statunitense "Truman" e la francese "De Gaulle"
CORIGLIANO-ROSSANO - Venti di guerra? Non lo sappiamo e sinceramente l'auspicio è che non lo sia. Sicuramente, però, ci si prepara ad affrontare un eventuale conflitto. E non è un caso, infatti, che in queste ore nel grande bacino del Golfo di Taranto chiuso tra Punta Alice, nel comune di Cirò, e Santa Maria di Leuca, stiano operando per un'esercitazione tre delle più grandi navi al mondo, appartenenti ai tre più importanti marine dell'Alleanza atlantica.
Si tratta della portaerei "Cavour" della Marina militare italiana, della portaerei "Truman" della US Navy degli Stati Uniti e della portaerei "De Gaulle" della Marine Nationale francese. Quest’ultima è al momento la prima e unica nave di superficie a propulsione nucleare che è stata costruita in Europa occidentale.
Il conflitto tra Russia e Ucraina ha sicuramente fatto alzare al massimo tutti i livelli di guardia della Nato ed è così che si "riscaldano i motori" pronti ad ogni evenienza.
Da ieri, infatti, le tre navi sono in assetto di guerra (al momento solo per una simulazione) nello Jonio, nello specchio d'acqua antistante le nostre spiagge. In realtà non sono localizzabili perché i trasponder delle navi sono spenti. Il perché lo ha spiegato, il capo di stato maggiore della Marina italiana, l'ammiraglio Enrico Credendino, in un'intervista a Libero.
«L’esercitazione è descritta come piuttosto complessa e rientra in una attività di addestramento che metterà alla prova i sistemi di interoperabilità tra le tre Marine militari, che tra l’altro non sono tracciabili dai sistemi satellitari dato che hanno spento il transponder. L’Europa non è mai stata così unita - ha dichiarato a Libero l’ammiraglio Credendino - è legittimo essere preoccupati per l’attuale situazione di crisi internazionale, ma noi siamo qui per garantire la difesa del territorio nazionale e la tutela dello stesso e per tenere eventuali minacce lontane dai nostri confini».
L’ammiraglio Credendino ha anche parlato del Mediterraneo, che «non è solo il mare tra la sponda europea e quella nordafricana, ma un prolungamento dello spazio atlantico e indo-pacifico e, nel caso specifico della guerra in corso, la competizione verte anche sul controllo del mar Nero, che è la posta in gioco fondamentale, con le operazioni militari russe a sigillare la fronte marittima dell’Ucraina».