14 ore fa:Cropalati: concluse con successo le Colonie Estive e il progetto di Estate Ragazzi 2025
16 ore fa:150 anni di musica e passione: la Banda “Antonio De Bartolo” celebra un traguardo storico
9 ore fa:Il Consorzio di Bonifica Calabria emana il divieto di uso improprio dell'acqua per l'irrigazione
11 ore fa:Il vino, la storia, la gente: il Vinitaly a Sibari riconferma il suo appeal
15 ore fa:Auto perde il controllo e finisce fuori strada: soccorso l'uomo alla guida
13 ore fa:Proseguono gli appuntamenti del Festival delle Letterature a Mirto Crosia
8 ore fa:I giovani di Pietrapaola contro la deriva della politica città: «Ci sentiamo traditi ed esclusi»
7 ore fa:Il Cra rivendica le motivazioni dell'autonomia dei due estinti comuni
12 ore fa:Insieme per Gaza, questa sera la presentazione del libro "Palestina diario di guerra"
10 ore fa:Miss Italia Calabria: incoronata Miss Hotel Bisanzio Resort 2025

Beni confiscati alle mafie, Cgil preoccupata per stallo su programmazione fondi Piano ripresa e resilienza

1 minuti di lettura

CATANZARO - Il prossimo 28 febbraio scadrà il bando per gli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie, come da Avviso dell’Agenzia per la coesione territoriale. E in vista di questa scadenza emergono le preoccupazioni della Cgil Calabria e del ramo Fillea «perché - si legge in una nota - pur avendo chiesto il 29 dicembre scorso, con una missiva diretta ai Prefetti delle 5 province calabresi, a tutt’oggi non abbiamo alcuna notizia sui progetti da presentare né tantomeno siamo stati convocati a partecipare a una qualsiasi attività di confronto in merito alla questione». Ad affermarlo sono Simone Celebre, segretario generale Fillea CGIL Calabria, e Luigi Veraldi, segretario CGIL Calabria, i quali ribadiscono che «l’Avviso per la coesione territoriale rivolto alla valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie all’interno del Pnrr  prevede interventi - ribadiscono - il cui ammontare complessivo è pari a 250 milioni di euro, da destinare a proposte progettuali al fine della riqualificazione di intere aree e di beni confiscati alle mafie da destinare a beneficio della collettività».

I due rappresentanti della CGIL Calabrese tengono, altresì, a ribadire che per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie si prevede un’assegnazione di 300 milioni di euro per la realizzazione di 200 progetti nelle otto Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e che in tale contesto le Prefetture rivestono un ruolo importante e, nella qualità di interlocutore istituzionale tra Agenzia e le Amministrazioni Locali, possono esercitare una decisiva azione di stimolo e sostegno in favore dei Comuni nel processo di destinazione dei beni confiscati per il migliore perseguimento delle finalità nel riutilizzo sociale degli stessi.

Celebre e Veraldi,  nella piena consapevolezza dell’importanza che «la valorizzazione dei beni confiscati rappresentano un chiaro segnale della lotta contro la criminalità organizzata, ricordano che  il 29 dicembre scorso avevano chiesto ai Prefetti di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia di valutare le eventuali attività necessarie e quindi utili per favorire la rigenerazione dei beni ricadenti all’interno delle rispettive competenze territoriali e avevano garantito la loro disponibilità a partecipare ad attività concertativa al fine di favorire l’utilizzo delle previste misure. Ad oggi, cioè a 20 giorni dalla scadenza del bando, concludono i due segretari – esprimiamo la nostra preoccupazione  in considerazione che non abbiamo avuto alcuna notizia in merito e né tantomeno siamo stati chiamati a svolgere  attività concertativa».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.