«I Re Magi ci insegnano che dobbiamo andare sempre alla ricerca della Verità»
L'omelia di Mons. Savino per la festa dell'Epifania è un monito importante che si cala perfettamente nell'attualità, in un momento in cui siamo bombardati da una marea di informazioni. Ma dove sta la verità?
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CASSANO JONIO - «Il cammino di ricerca dei Magi è connotato dall’umiltà e dal coraggio di chiedere. Chi pretende di sapere tutto non cerca e non chiede. La consapevolezza di non conoscere induce a chiedere aiuto anche se si corre il rischio di chiedere alle persone sbagliate. Capita così ai Magi che si rivolgono ad Erode arrogante ed orgoglioso e raccolgono l’informazione dei capi dei sacerdoti e degli scribi».
È quanto ha affermato il vescovo della diocesi di Cassano Jonio, nel corso dell’omelia per la festività dell’Epifania. Un monito importante che si cala perfettamente nell'attualità, in un momento difficile in cui siamo bombardati da una marea di informazioni, di direttive e prescrizioni. Ma dove sta la verità?
«I Magi hanno il coraggio di cambiare direzione e non ritornano sulla strada già percorsa dopo l’incontro con "il bambino adagiato nella mangiatoia”: essi si aprono alla novità. La ricerca della Verità apre sempre a nuovi percorsi del tutto impensati e richiede continuamente ulteriori approfondimenti ed esperienze dirette. Nel cammino di ricerca della Verità occorre essere sempre disponibili a lasciarsi sorprendere! Erode – ha rimarcato il presule della diocesi cassanese-, è il modello di coloro che non si mettono mai in cammino e preferiscono manipolare gli altri per ottenere le loro risposte. Persino gli scribi e i sacerdoti si limitano a leggere le Scritture, ma non si attivano per verificare e per vivere un’esperienza personale: possiamo conoscere in profondità la Parola di Dio, ma ciò non implica che ci facciamo guidare da essa in una ricerca personale e autentica di Dio. Secondo mons. Savino, due domande possono aiutarci all’inizio di questo nuovo anno: Quali desideri ci abitano? Come e dove cerchiamo il Signore Gesù, nato a Betlemme, morto e risorto? E per farlo – ha concluso -, occorre sostenersi reciprocamente nella ricerca continua di Gesù e accogliendo con gioia lo stupore dell’incontro con il Dio Bambino».