Emergenza Covid, ecco perché la Calabria rischia la zona gialla a Natale
Il presidente Occhiuto fa chiarezza sull'avanzata pandemica nella nostra regione: «Il problema non sono i contagi ma i posti in terapia intensiva che non sono sufficienti». Un anno e mezzo di "pagliette" e pochissimi posti di rianimazione attivati
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CATANZARO - In quel 4 novembre di un anno ci rendemmo conto tutti, a reti unificate, che il problema della sanità calabrese non era tanto il grave buco di bilancio prodotto in anni ed anni di sperpero quanto la sua gestione allucinante e sconclusionata. Chi non ricorda le parole dell'allora commissario Cotticelli che, in piena pandemia, non sapeva che avrebbe dovuto varare un piano Covid. Da allora ad oggi, però, le cose non sembrano essere più di tanto cambiate. Perché oggi come ieri rimane il più grande dei problemi per affrontare la guerra al Covid-19: le armi. Una su tutte, tra queste, sono le degenze ospedaliere. Sono ancora troppo poche. Insomma, un anno e mezzo di "pagliette" per dirla alla calabrese maniere farcite di sole parole e promesse.
Un allarme lanciato appena stamattina il governatore Roberto Occhiuto che, da neo commissario alla sanità, si trova a dover affrontare questa grande bataglia pandemica senza armi. È così, allora, che la Calabria rischia di trascorrere le festività di Natale in piena Zona Gialla (sperando ovviamente che il quadro generale non peggiori).
«In Calabria il problema non è tanto il numero dei contagi - che sta crescendo e certamente ci preoccupa - ma l’effetto di questo aumento sulla rete ospedaliera. Se la nostra Regione da lunedì, come è probabile, andrà in "zona gialla", ci andrà non per i contagi, ma per i pochi posti in terapia intensiva».
Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a TgCom24.
«Io, da neo commissario alla sanità, in poche settimane ho incrementato il numero dei posti in terapia intensiva di una ventina di unità. Purtroppo veniamo da 12 anni di commissariamento della sanità che non ha prodotto risultati. Confido, però, - conclude - che nel giro di qualche mese dimostreremo che anche la sanità in Calabria può essere governata, e governata bene».
In copertina il grafico pubblicato da ilmessaggero.it