3 ore fa:L'Asp di Cosenza recluta Fisioterapisti con Partita Iva, insorgono i Fisioterapisti idonei in graduatoria
4 ore fa:Il Pd di Co-Ro punta su «condivisione e partecipazione»
1 ora fa:Si arricchisce il patrimonio libraio dell'Istituto Erodoto di Thurii di Cassano
20 ore fa:A Co-Ro un viaggio tra le pagine del libro di Angelo Broccolo "E le nuvole camminano”
2 ore fa:A Castrovillari la presentazione del libro "15 donne" di Francesco Russo
52 minuti fa:Rocca Imperiale, iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo campo sportivo
21 ore fa:Sanità e Turismo: le periferie continuano a programmare con difficoltà il futuro
21 ore fa:La cultura non ha tempi né padroni
6 ore fa:Incidente mortale a Toscano, conferito incarico per accertamenti tecnici irripetibili
21 ore fa:La Vignetta dell'Eco

È italiana, si chiama Warka Water ed estrae l'acqua dall'aria

2 minuti di lettura

“Ogni goccia conta” è il motto di questo innovativo progetto che punta a porre fine ad una dei più grandi dramma di molte zone del mondo, la mancanza d’acqua, e per farlo l’organizzazione no profit Warka Water unisce conoscenze e risorse locali, design visionario e antiche tradizioni.

il creatore del progetto, l’architetto italiano Arturo Vittori, racconta di essere stato ispirato durante un viaggio in Etiopia nel 2013, quando ha notato una realtà drammatica, gli abitanti di quelle zona vivevano in un bellissimo ambiente naturale, quando da sogno, ma combattevano con la mancanza di acqua potabile, vivendo spesso senza acqua corrente, servizi igienici e senza elettricità.

Da quel giorno la sua missione è diventata quella di portare acqua potabile, dove fino a quel momento era stato impossibile portare acqua potabile e per farlo nel 2015 ha costruito il primo progetto pilota della Warka Tower a Dorze, una comunità rurale nel sud dell’Etiopia.

La Warka Tower è progettata per raccogliere sia l’acqua piovana che quella presente nell’atmosfera, dalla nebbia e dalla rugiada, dall’umidità ambientale e dalla condensa, riuscendo quindi a fornire una fonte d’acqua alternativa per le popolazioni rurali che spesso hanno grandi difficoltà di accesso all’acqua potabile.

Questa torre funziona passivamente grazie a fenomeni naturali come gravità, condensazione ed evaporazione. E’ pensata per essere di facile manutenzione e quindi per essere autonomamente dagli abitanti del villaggio.

L’aria contiene sempre una certa quantità di vapore acqueo, indipendentemente dalle temperature ambientali locali e dalle condizioni di umidità. Ciò consente di produrre acqua dall’aria quasi ovunque nel mondo. La capacità di raccolta dell’acqua dipende strettamente dalle condizioni meteorologiche ma in media ogni torre può raccogliere e distriuibuire da 40 a 80 litri di acqua potabile ogni giorno per l’uso della comunità.

La torre è composta da una rete, una tettoia per trattenere la rugiada e una cisterna per la raccolta dell’acqua e viene assemblata a mano dagli abitanti dei villaggi, utilizza elementi a basso impatto ambientale e presenti in natura, come il bambù

il progetto Warka non si ferma certo qui, infatti dal 2015 le torri si sono sempre più evolute, per esempio adesso contengono anche pannelli solati in grado di produrre energia elettrica, così gli abitanti dei villaggi hanno la possibilità di ricaricare dispositivi elettronici e utilizzare l’illuminazione per poter svolgere delle attività anche dopo il tramonto

e visto il successo delle Warka Tower l’associazione ha fatto un passo ulteriore per portare benessere alle popolazioni del villaggi, creando il Warka Village, un tipo di villaggio che presenta capanne in bambù resistenti alle intemperie e sollevate dal suolo, un orto, una cucina comune, un laboratorio artigianale e anche un bagno pubblico rifornito di acqua e sapone per garantire una maggiore igiene e limitare la diffusione di malattie. Warka Village non solo ha lo scopo di migliorare la qualità della vita della popolazione ma anche di preservarne la cultura.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.