Crati, si teme la piena e nuovi straripamenti: in tre anni non è cambiato nulla
Gli argini del grande fiume calabrese sono sempre più fragili e da quando nel 2018 l'esondazione distrusse Thurio e Ministalla non è stato compiuto alcun intervento risolutivo. E intanto la Straface "chiama" Stasi: «Attivi ProCiv»
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CORIGLIANO-ROSSANO - Non è cambaito assolutamente nulla. Da quel 28 novembre 2018, esattamente a tre anni dalla tragedia che sconvolse le popolazioni di Thurio e Ministalla, alla periferia di Corigliano-Rossano, quando il fiume Crati ruppe gli argini e di notte entrò nelle case, non è stato effettuato alcun intervento di consolidamento definitivo. Solo e soltanto parole e qualche lavoro (in somma urgenza) che ha rafforzato punti dell'argine, indebolendone degli altri. La situazione di dissesto idrogeologico, pertanto, non solo non è mutata quanto - a detta di esperti - è drammaticamente peggiorata.
Alle 17 di oggi, in contrada Foggia-Ministalla, nel punto di confuenza con il Coscile, il Crati aveva già oltrepassato i livelli di guardia. Questo mentre su tutta la provincia continua a piovere ed il grande fiume della Calabria Citra, come noto, è il principale canalizzatore delle acque di questo territorio. A fare rabbia, però, è che sul posto - a parte gli agricoltori e i residenti che in questi tre anni hanno già subito ben due gravissime inondazioni - non c'è praticamente nessuno. Quando, già da tempo, doveva essere installata una centrale di sorveglianza permanente di Protezione civile. Ognuno fa quel che può, mentre gli organi di verifica rimangono immobili.
«Una situazione - fa sapere oggi la consigliera regionale di Forza Italia, Pasqualina Straface - per la quale mi sono immediatamente attivata, portandone a conoscenza il dirigente generale della Protezione Civile Regionale, Fortunato Varone, il quale si è già mobilitato per monitorare al meglio la situazione. Dobbiamo tutelare in ogni modo le famiglie che risiedono in contrada Ministalla e aree limitrofe, nonché le attività agricole presenti nelle medesime zone, che già hanno riportato ingenti danni negli anni passati a causa di questo problema».
«Mi corre l’obbligo sollecitare il sindaco di Corigliano Rossano - sottolinea ancora la Straface - affinché si adoperi per tenere sotto controllo la situazione in oggetto, aprendo fin da subito il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile. I cittadini e le aziende situate nei pressi del fiume Crati – precisa ancora la consigliera regionale – devono essere tutelate immediatamente, per evitare le incresciose situazioni venutesi a creare negli anni precedenti a causa di eventi di siffatto genere».
Intanto a distanza di tre anni esatti dalla tragedia del 28 novembre 2018 (che per fortuna non fece vittime ma provocò danni abnormi) la notte prossima, per i cittadini di Thurio e Ministalla, si vivrà ancora una volta con il fiato sospeso.