Co-Ro, primo giorno di mensa scolastica con sorpresa: il piatto non arriva per tutti
Alcuni plessi della città, dall'Amerise di Corigliano a Matassa di Rossano hanno fatto registrare ritardi e problemi nella consegna dei pasti ai bambini. Promenzio (CeP): «Decretato fallimento giunta Stasi»

CORIGLIANO-ROSSANO - Sarebbe dovuto essere il primo vero giorno di scuola della normalità, dopo la grande emergenza covid a Corigliano-Rossano. Qualcosa, però, è andato storto. Infatti, dopo l'inizio delle attività scolastiche lo scorso 20 settembre oggi è stato l'esordio del servizio mensa. Come sono andate le cose? Bene ma non benissimo. Perché non tutti i plessi hanno avuto la fortuna di poter accedere al servizio a causa di problemi logistici che sono sopravvenuti e di cui sicuramente nelle prossime ore chiarirà meglio la neo-assessora al ramo Alessi Alboresi.
Alcune delle situazioni più critiche si sono registrate negli istituti Amerise e Montessori di Corigliano dove alle 13 i bambini avevano apparecchiato i loro banchi per mangiare ma senza che, però, arrivassero i pasti. Contestualmente a Rossano, nel plesso di Matassa, alla scorta di cibo mancavano all'appello oltre 70 panini. In altre scuole, invece, le insegnanti sono state costrette a contattare i genitori invitandoli ad andare a prendere i bambini perché il servizio mensa non c'era. Insomma, un mezzo fiasco. Che ovviamente è diventato terreno fertile per le polemiche.
«Il caos e la disorganizzazione regnano sovrani. Come al solito. Ormai l’amministrazione Stasi ci ha abituati all’inefficienza più totale, quella che ne ha decretato ormai il declino politico e che tra poco culminerà con la fine di questa sciagurata esperienza». A dirlo e a farsi portavoce di un po' di mugugni che, infatti, ci sono stati è il capogruppo consiliare di Civico Popolare, Gino Promenzio.
«Se ci fossero responsabilità della Ditta appaltatrice (del servizio mensa, ndr), questi si sarebbero potuti – e dovuti evitare- controllando e pianificando come fa un Ente Locale decoroso».
«Bambini senza panini, senza vitto - scrive ancora Promenzio - con i genitori costretti a ritirare i figli e a fornire spiegazioni all’inspiegabile». «Le resposabilità del Comune?» si chiede il capogruppo di opposizione. «Queste: a fine agosto viene chiesto ai genitori di aderire alla piattaforma per la refezione scolastica. Con solerzia, la quasi totalità delle famiglie ha ottemperato a questa richiesta. Il giorno 9 ottobre, solo 48 ore fa, il Comune comunica alle scuole che avrebbero dovuto comunicare al Comune i nomi dei bambini da far mangiare. Quindi, in pieno agosto, a cosa è servita la commedia di chiedere ai genitori per poter pianificare un adeguato (e pagato dalla collettività) servizio? Soprattutto se culminato con la fame di oggi?».
Eppure bastava solo verificare i termini dell'appalto, secondo Promenzio che non ci pensa due volte a tirare in ballo la neo assessora all'Istruzione, Alessia Alboresi. Per lei si tratta di un «pessimo inizio» in assoluta coerenza però «con lo sfascio stasiano, protagonista costante della mortificazione di questa Città. Pretendiamo - conclude - che da domani i nostri bimbi non abbiano più sorprese!»