Un medico malato e tre in ferie: il pronto soccorso del "Compagna" chiuso già da 48 ore
Operativo solo il triage con un infermiere ed un operatore socio-sanitario che dirottano gli utenti sul pronto soccorso di Rossano. Intanto la Straface e Sapia chiedono l'immediata riapertura del presidio

CORIGLIANO-ROSSANO - Sono trascorse ormai 48 ore dalla chiusura del Pronto soccorso "Compagna" di Corigliano a causa della positività di un medico (leggi qui la notizia). Ma si tratta di un medico, non dell'intera equipe. E infatti può succedere solo alle latitudini calabre che la defezione di uno basti per mandare in tilt tutto il sistema.
Il fatto accaduto a Corigliano è l'ennesimo caso clamoroso. Perché per un medico che si ammala (di Covid o di influenza in questo caso non fa testo) ce ne sono tre che vanno in ferie. Proprio così, in ferie. Ed è così che il presidio chiude i battenti. Tant'è che oggi se è vero che il punto di primo intervento dell'ospedale spoke ausonico è aperto è pur vero che si tratta di una mera formalità. Funziona solo il triage dove operano un infermiere e un operatore socio sanitario che perlopiù smistano l'utenza sul pronto soccorso di Rossano già di per sè oberato di lavoro.
Fatto salvo il diritto al congedo per malattia (come si potrebbe altrimenti) per il medico con il Covid-19 e fatto salvo anche il diritto alle ferie del personale sanitario, possibile non ci siano due tre medici nell'intero presidio spoke che possa essere distaccato temporaneamente a tamponare le dafaillance del Pronto soccorso? A Corigliano-Rossano è possibile perché il grande spoke della Sibaritide continua a vivere quell'atavico malessere dei baronati dei dirigenti medici, a causa dei quali ognuno continua a ragiona per compartimenti stagno e a tenersi tutto chiuso e stretto nel propri reparti. E' questa la logica. Purtroppo.
in tutto questo marasma c'è, poi, la politica che torna a chiedere la riapertura immediata del presidio. Su tutti, oggi, alzano la voce l'ex sindaco coriglianese Pasqualina Straface ed il deputato Francesco Sapia.
«Riaprire e potenziare subito il presidio»
A chiedere l'immediata riapertura del Pronto soccorso e un potenziamento generale dell'ospedale "Compagna" è proprio Pasqualina Straface. La priorità è avere più medici e più personale: «l’attuale organico - scrive l'ex primo cittadino in una nota - risulta essere sottodimensionato». «Lo chiedono ai vertici dell’Asp di Cosenza - precisa ancora - i cittadini-utenti, lo chiedono gli stessi medici e infermieri, stremati da un’incessante azione quotidiana... Sulla sanità non si può e non si deve perdere più tempo, tra annunci e promesse. Non possiamo permettercelo, sia perché è campo che interessa la salute, diritto sancito dalla Costituzione, e sia perché siamo in piena emergenza pandemica, nella quale ai bisogni primari si sommano altre e più gravi esigenze».
«Dubbi sulla gestione di questa particolare situazione»
«La gestione di questa chiusura presenta aspetti dubbi, dato che non ne era stato informato il direttore sanitario aziendale, Martino Rizzo». Questa, invece, la denuncia del deputato dell'Alternatica C'è, Ciccio Sapia. «Qui - aggiunge - bisogna bilanciare le esigenze di tutela della salute, vista la pericolosità del Covid, con la necessità di non interrompere un servizio pubblico essenziale. Mi appello, quindi, al commissario dell'Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, perché, con la sua indubbia solerzia, intervenga al fine di accelerare i tempi di riapertura del Pronto soccorso di Corigliano». «La salute dei cittadini — conclude Sapia — va tutelata sempre e senza indugi. Come deputato, sto già lavorando ad emendamenti per l'assunzione di nuovo personale e ho già chiesto al governo la sospensione immediata dei vincoli assunzioni del Piano di rientro, che con la pandemia in atto non hanno alcuna ragione di esistere».