Longobucco scende in piazza (a Rossano) per protestare contro la chiusura della Guardia medica
Servizio interrotto lo scorso 15 marzo. Graziano (Asp): «Impossibile risolvere il problema nell'immediato. Valutiamo disponibilità medici di base». Ma ora il problema inizia a coinvolgere tutti i paesi dell'entroterra della Sila Greca. Monta la protesta anche a Campana
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il problema non è risolvibile nell'immediato perché è una questione molto più grande di quanto si possa immaginare. L'unica soluzione praticabile,nei prossimi giorni, è quella di affidare il servizio ai medici di base che dimostrino disponoibilità anche se bisognerà, pure in questo caso, reperire comunque delle risorse». Queste sono le parole di Anntonello Graziano, direttore del Distretto Jonio sud dell'Asp di Cosenza, che stamattina nella sede distrettuale di viale Mazzei ha accolto una delegazione di cittadini longobucchesi giunti a Rossano scalo per protestare contro la chiusura della Guardia medica comunale che ormai si protrae dal lontano 15 marzo.
Praticamente la protesta, capeggiata dai sindacati Cisl e Cgil, dal sindaco longobucchese Giovanni Pirillo e dalle forze politiche della minoranza consiliare, si momentaneamente è conclusa con un nulla di fatto. Ancora stasera, in realtà, il presidio medico di Longobucco rimarrà chiuso. Per quanto tempo ancora? Forse ci vorranno delle settimane, il tempo di espletare delle procedure di assunzioni di nuovi medici che - come ha precisato lo stesso Antonello Graziano durante l'incontro - richiedono l'espletamento delle loro trafile burocratiche. «Di medici titolari di guardia medica ad oggi ce ne sono soltanto due su tutto il territorio».
La soluzione immediata è quella di utilizzare i medici di base. Così come sta già avvenendo a Bocchigliero, sguarnita da tempo ormai della guardia medica. Ed è questa anche la soluzione proposta dal consigliere regionale nonché componente della Commissario regionale sulla Sanità, Giuseppe Graziano, che stamattina ha partecipato al sit-in. «Ho proposto - dice - richiamare i medici di base quantomeno per coprire il servizio nel fine settimana». Pare, infatti, che ci siano già dei medici di famiglia che pare abbiano dato la loro disponibilità. Serve solo un nulal osta da parte dell'Asp e, ovviamente, la copertura economica.
Ma quello dell'interruzione delle guardie mediche è un problema che sta interessando tutta la popolazione del basso Jonio. Già nei giorni scorsi avevamo registrato l'indignazione del sindaco di Crosia, Antonio Russo, che lamentava come il poliambulatorio comunale, in una cittadina di oltre 10mila baitanti, fosse stato sguarnito di una presenza sanitaria notturna. Oggi, invece, ad alzare la voce è anche il sindaco di Campana, Agostino Chiarello. «Ci lascia basiti la mancanza, non solo di tutele, ma la completa assenza di comunicazioni che denota un atteggiamento irrispettoso verso tutta la nostra comunità. Da notare, infatti, come ieri notte la postazione sia rimasta scoperta senza il giusto preavviso temporale. Siamo stati avvisati tramite Pec alle 21,45 (orario in cui gli uffici comunali sono chiusi), mentre dalle ore 20 era previsto il turno di guardia medica».