Al Ferrari riparte l'ortopedia e riprendono i ricoveri, ma il dramma è la carenza di personale
Lo spoke di Castrovillari tra buone nuove e solite criticità. Resta una grave mancanza di personale nonostante le ultime notizie che fanno risollevare gli animi di lavoratori e cittadini
CASTROVILLARI - Sembrano essere diverse le belle notizie che in questi giorni investono lo spoke del Pollino. Oltre alla ripresa della chirurgia ortopedica, sono stati anche sbloccati i ricoveri nei reparti di ginecologia/ostetricia e di pediatria, interdetti dal rischio di contagio emerso a seguito di alcuni tamponi molecolari, su operatori sanitari ospedalieri, risultati positivi nei giorni scorsi.
Una misura figlia di un accorgimento a scopo preventivo e nel tentativo di contenere, eventualmente, ulteriori contagi. La ripresa dei ricoveri ha visto, comunque, già diverse nascite in poche ore, avvenute in un clima sicuramente più disteso e sicuro poiché negativi sono risultati anche tutti gli altri molecolari effettuati sul personale.
Riguardo alla ripresa delle operazioni ortopediche, seppur si tratti di un importante risultato che guarda con speranza alla possibile fine di un continuo peregrinare dei pazienti nei vari ospedali della provincia, restano ancora le criticità legate al ridotto personale che attualmente vede la presenza di operatori misti tra Castrovillari e Paola.
Solo 5 su 12, ad esempio, gli anestesisti, che coprono quattro specialità chirurgiche oltre alla cardiologia, rianimazione e terapia del dolore; 3 gli operatori di sala operatoria. 7, invece, il numero settimanale di sedute chirurgiche in grado di poter essere eseguite, in base al personale ed alle possibilità delle sale operatorie.
E proprio per ciò che concerne quest'ultime, fa sapere direttore sanitario del "Ferrari", Raffaele Cirone, entro la fine dell'anno ci sono buone speranze che la magistratura ne consenta l'avvio all'utilizzo, che per ora vede già iniziato l'iter procedurale a seguito di una perizia del giudice.
L'impegno, ora, è quello di garantire la continuità di questo importante servizio, frutto di sacrificio da parte della dirigenza ma soprattutto degli operatori sanitari.