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Vaccini a kilometro zero: «Una goccia nel deserto». L’esempio è nell’alto Jonio

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CORIGLIANO-ROSSANO – Questo è uno dei casi in cui “riceviamo e pubblichiamo” un contributo che è anche una testimonianza bella ed intensa. Quella di Nicola Tridico, già medico ospedaliero, per anni manager sanitario dell’azienda sanitaria di Cosenza e, da ultimo, direttore sanitario del distretto Jonio Nord.

Parla di sanità, del momento di emergenza che sta imperversando e che stiamo attraversando (inermi) tra mille paure e perplessità. Il suo è uno scritto che potrebbe fare da vero effetto placebo in un tempo in cui le belle notizie sono sempre più una chimera.

L’immunità da vaccino non è un sogno. È una speranza concreta, soprattutto se davanti al portone di casa ti trovi “piacevoli sorprese”, storie di quotidiano servizio, proprio come quella che oggi ci racconta Nicola Tridico.

Giornalmente tutti si producono in analisi e valutazioni in ogni campo dello scibile umano, oggi è di moda la sanità, e questo lo si può comprendere. Ciò che non si comprende è che, nella stragrande maggioranza dei casi sono valutazioni effettuate da gente inesperta, nell'immediatezza di un avvento avverso che tocca personalmente l'animo e gli interessi personali. Non sempre si è obiettivi e, spesso, vengono espressi sull'onda della emotività.

Forse occorrerebbe un po' di competenza, serenità e obiettività, elementi che non guasterebbero per esprimere un giudizio genuino, sereno e scevro da preconcetti. Ogni giorno leggiamo notizie che fanno accapponare la pelle e che, spesso, ci lasciano perplessi tanto da non essere capaci di capire. Nel mondo di oggi ognuno è ciò che crede di essere e, quindi, siamo diventati tuttologi nei più vasti campi della cultura universale, invece, dovremmo lasciar dire e fare alle persone competenti nel proprio campo per poter capire al meglio e fornire i suggerimenti giusti per ovviare alle carenze che giornalmente siamo costretti a verificare.

Purtroppo, il nostro mondo è affidato alla politica dei "politicanti" che tutto fanno tranne l'interesse di cittadini e, per restare nel campo della sanità, delle persone fragili, che soffrono e che hanno bisogno di servizi più che di parole, spesso irritanti e senza senso. Persone che avrebbero bisogno di essere assistite concretamente più che trascurate e prese in giro con promesse mai mantenute.

Occupati dal costante impegno di guardare nel fango che ci sta arrivando fino al collo, però, non notiamo che a fronte di tanta indifferenza, disinteresse, pressappochismo, approssimazione e superficialità, ci sfuggono situazioni, ancorché sporadiche, degne di maggiore interesse che ci danno il segno della presenza di situazioni che potrebbero servire a tranquillizzarci.

Certo un pochino, visto che sono gocce nell'oceano, ma dovrebbero insegnare e far capire, specie a quelle persone che si ritengono grandi manager della sanità, che occorrerebbe un minimo di attenzione, razionalità, spirito di osservazione per percepire che fra le risorse umane, che ritengono di sapere gestire, vi sono persone semplici, altamente professionali e dalle capacità incommensurabili, che meriterebbero una maggiore attenzione ed essere gratificate al pari dei loro meriti. Persone che, nel loro piccolo, potrebbero cambiare le sorti della nostra povera e sventurata Calabria e che non hanno scelto la via più semplice per vivere e lavorare, abbandonando la propria terra. Il ragionamento e il riconoscimento dovrebbero essere scevri da logiche politiche, interessi di partito, di area e chi più ne ha più ne metta.

Stiamo vivendo la situazione dell'organizzazione per le vaccinazioni, brutto esempio di come ci si è organizzati nella più completa disorganizzazione. Basta aprire la pagina di un qualsiasi quotidiano per rendersene conto, anzi basta mettere il naso fuori dalla porta per averne contezza immediata. Per fortuna non è sempre così. Infatti, pur nel piccolo, nella microscopica realtà locale, qualcosa di diverso si vede.

Se ci affacciamo sul Distretto Sanitario Jonio Nord, Area Trebisacce, riusciamo a tirare un sospiro di sollievo. Organizzazione per le vaccinazioni agli ultraottantenni: organizzazione semplicemente impeccabile, esempio di gestione professionale, sensibilità e spirito collaborativo ottenuti grazie all'impegno continuo, costante e instancabile di un Medico semplice, Responsabile dell'Unità Operativa "Cure Domiciliari Integrate" del Distretto Sanitario Jonio Nord. Un Medico che per sensibilità, elevate capacità professionali, altruismo e alto senso del dovere sta trascurando i doveri familiari per dedicarsi anima e corpo a questo compito gravoso, stressante, solo e soltanto allo scopo di offrire alla popolazione un servizio, a tutt'oggi, quasi del tutto obsoleto nella stragrande maggioranza del territorio. Stiamo parlando della Dottoressa Antonella Arvia e della sua splendida équipe, degli altri operatori e tecnici informatici del Distretto, personale amministrativo in dotazione ai Comuni resosi disponibile, messo a disposizione dai Signori Sindaci. Tutto questo "esercito" che, senza sosta, giornalmente, offre il proprio sacrificio alla popolazione intera. "Colui che vede il bisogno e aspetta che gli venga chiesto aiuto è scortese quanto colui che lo rifiuta" ci ricordava il nostro Dante.

Ebbene, questa "semplice" Dottoressa, interpretando questo pensiero, non ha aspettato che qualcuno le chiedesse di farlo ma si è offerta spontaneamente di organizzare "la campagna vaccinale" nel proprio territorio e la Direzione Aziendale ha accettato la sua disponibilità. Chi vuole realmente fare qualcosa troverà il modo, e solo chi non vuole trova una scusa, ma lei sta dimostrando come possa essere possibile organizzare quasi l'impossibile e ottenere collaborazione, a "costo zero" (per utilizzate un termine ormai abusato in sanità) da parte di tutte le figure istituzionali presenti sul suo territorio: Sindaci, Medici di Medicina Generale, Volontari, autorità ecclesiastiche, tutti, hanno messo a disposizione il loro impegno, personale, locali e risorse di ogni genere. Ben 12 centri vaccinali su tutti i Comuni dell'Area di Trebisacce, la gran parte in montagna, 13 computer in rete oltre al materiale sanitario necessario, tutto per vaccinare 4.415 ultraottantenni. Vaccinazioni a "chilometro zero" si direbbe con la terminologia in uso di questi tempi. Cos'altro dovremmo pretendere?

La Dottoressa non si è posta con roboanti promesse, né organizzato conferenze stampa con i migliori cultori di retorica e arte declamatoria. Le risposte, infatti, si hanno dai comportamenti e non dalle parole, e, in linea con questi principi, ha messo in campo tutte le sue capacità con silente dedizione e alacre generosità. Ma "le idee valgono per quello che costano non per quello che rendono" questo il motore che ha animato la nostra Dottoressa.

Al lei deve andare tutta la nostra riconoscenza per il suo impegno che va oltre il semplice dovere di istituto, ma discende dalla sua innata generosità, l'altruismo che ha sempre dimostrato negli anni, svolgendo instancabilmente il suo lavoro, la notevole capacità e doti professionali che vanno oltre la semplice e fredda gestione tecnica ma impegna e coinvolge capacità organizzative, sensibilità, intuito e acume pronti e spiccati.

Ci si vuole augurare che di tutto questo qualcuno sappia tenerne conto, quando, nel chiuso delle "propri studi" si stilano e si concordano progetti, programmi e strategie rivolgendo l'attenzione a questi esempi concreti di capacità professionali e gestionali, piuttosto che a logiche opportunistiche che poco hanno in comune con l'interesse dei cittadini e dei soggetti fragili.

Un grazie a tutto il personale sopra menzionato, ai Sindaci, al Vescovo, e a tutti coloro che, anche in minima parte, stanno contribuendo e realizzare e attuare questo splendido progetto, questo è espressione di buona sanità. Siamo certi che anche nei prossimi appuntamenti questa organizzazione saprà dimostrare il suo valore e le sue capacità e ridarà prova di sé.

Vola solo chi osa farlo …e lo stiamo vedendo.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.