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Castrovillari, Lo Polito: «Chiudere le scuole non è prevenzione»

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CASTROVILLARI – «Esiste tanta preoccupazione in giro, soprattutto tra i genitori dei più giovani, e la capisco».

Inizia così il lungo post che il sindaco della città del Pollino, Mimmo Lo Polito, ha pubblicato sul suo profilo social istituzionale in merito al tema della chiusura delle scuole per evitare il diffondersi del Covid-19.

«Per un sindaco – continua Lo Polito - è più prudente chiudere le scuole così si scrolla di dosso tutte le responsabilità. Ma un sindaco ha il dovere di prendersi le sue responsabilità. Alla preoccupazione di alcuni genitori si contrappone il diritto di altri».

I casi registrati all’interno delle istituzioni scolastiche, come spiega il primo cittadino di Castrovillari, al momento non sarebbero sufficienti per motivare la sospensione della didattica in presenza: «per il numero ridotto – dice Lo Polito - non giustificano chiusure. Perché per chiudere va fatto un provvedimento che richiede una motivazione. Questa motivazione non può essere la prevenzione (il virus esiste da marzo del 2020, se dovessimo seguire questo criterio non avremmo mai dovuto riaprire). La motivazione non può essere che mancano gli insegnanti (esiste l’istituto della supplenza, contratto a tempo determinato, che consente a tanti giovani di fare un poco di soldini e soprattutto di punteggio. Ogni scuola ha a disposizione graduatorie e mad per nominare legittimamente, visto che i docenti in quarantena sono assenti giustificati con diritto alla conservazione del posto)».

«L’esistenza di situazioni gravi avrebbe indotto il sottoscritto a chiudere immediatamente in presenza come fatto con ordinanza del 13 novembre – continua Lo Polito - Se guardiamo i dati ufficiali pubblicati ieri dall’Asp di Cosenza, Castrovillari ha solo 12 casi attivi negli ultimi 30 giorni (11 domiciliari ed 1 ospedaliero). Sappiamo che non è così, i numeri sono più alti, perché facciamo i tamponi antigenici che, tuttavia, vanno confermati dai molecolari. Ma lo screening è importante per bloccare sul nascere la diffusione del virus, con le quarantene».

«La didattica in presenza è fondamentale per i più giovani tanto è vero che il ministero con le linee guida sopra dette non ha previsto didattica integrata per elementare e medie. È importante la presenza in classe per l’apprendimento, socialità e per evitare disagi comportamentali».

«Ovviamente – conclude Lo Polito - questo mio orientamento non sarà condiviso da molti, come giusto che sia, ma so per certo che è quello rispettoso della situazione attuale, che se dovesse cambiare, statene certi, mi vedrà immediatamente pronto ad assumere ogni più idoneo provvedimento per tutelare i nostri figli».

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).