Caso scuole: «Stasi è responsabile di un gravissimo vulnus alle generazioni future»
Parla Francesco Cornicello, avvocato e genitore: «Il sindaco reiterando le ordinanze di chiusura delle scuole ha mostrato un atteggiamento arrogante, sbagliato ed irresponsabile»
CORIGLIANO-ROSSANO – Lo avevamo detto e scritto nei giorni scorsi, la storia della chiusura delle scuole a Corigliano-Rossano, sarebbe diventata una patata bollente per una Città che oggi si ritrova ad essere un “esempio” di come le regole generali non valgano un piffero difronte alle situazioni particolari.
Sull’affaire scuole, il Tar ha nuovamente sconfessato il sindaco Stasi, annullando una sua ordinanza di chiusura delle primarie e delle secondarie di primo grado perché non supportata da nessun quadro normativo (leggi anche Scuola, nuova sconfitta per la chiusura voluta da Stasi: il TAR sospende l'ordinanza. Si torna in presenza).
«Il Tribunale amministrativo della Calabria – dice l’avvocato Achille Morcavallo, patrocinatore del ricorso fatto dai genitori dei bambini che frequentano le scuole della terza città della Calabria – all’interno di un dispositivo corposo e dettagliato, in accoglimento delle tesi dei ricorrenti, ha annullato l’ordinanza sindacale in quanto non supportata da alcuna evidenza scientifica che potesse giustificare gli effetti del dispositivo».
In realtà, i dati epidemiologici (422 casi) citati nell’ordinanza N.9/2021 non motiverebbero in alcun modo la serrata sulle scuole, in quanto la percentuale dei contagi sarebbe in linea (se non al di sotto) della media regionale/nazionale e, comunque, nessuno dei contagi rilevati si sarebbe innescato in ambiente scolastico (perché a conti fatti la scuola a Corigliano-Rossano è chiusa dal novembre scorso).
Certo, un dato non di poco conto è l’incidenza sul numero dei tamponi eseguiti. Che a quel punto non graverebbe solo sulle scuole ma su tutto il comparto produttivo e sociale della città. Perché il virus non si trasmette solo tra i banchi di scuola. Dunque, potrebbe essere utile effettuare un’attività di screening obbligatoria, serrata e costante su tutti i docenti e gli studenti, così da poter individuare eventuali casi di positività e correre ai ripari garantendo così la continuità della didattica in presenza.
Intanto, da domani si ritorna a scuola (leggi anche Dopo la sentenza del Tar, a Corigliano-Rossano da domani si torna a scuola). Per la felicità dei tanti genitori che dal primo momento si sono battuti per la riapertura degli istituti e per «garantire – come ci hanno detto – gli stessi diritti di cui, anche in questo momento particolare di pandemia, godono tutti gli altri bambini d’Italia e d’Europa».
Cornicello: «Giustizia è fatta»
«Insieme a tanti genitori mi sono fatto, a malincuore, parte diligente e promotrice di questo ricorso per ottenere giustizia, tenuto conto che siamo di fronte a reiterate ordinanze emerse dal sindaco di Corigliano-Rossano con evidente illegittimità». A dirlo è Francesco Cornicello, avvocato e genitore che in queste settimane è stato in prima linea per la «giusta riapertura delle scuole».
Cornicello parla di ordinanze sindacali «tutte illegittime», perché non consentite dalla legge». «In nessuna zona d'Italia, anche nelle “zone rosse” – precisa - sono state chiuse le scuole primarie e secondarie. In nessuna. Aggiungo, il comitato tecnico scientifico, il giorno prima dell'ultima ordinanza del sindaco di Corigliano-Rossano aveva espresso parere positivo anche all'apertura delle scuole superiori. Per cui – sottolinea Cornicello - siamo difronte a un atteggiamento di vera e propria scorrettezza istituzionale. Perché non si è tenuto conto delle sentenze delle istituzioni giudiziarie, che a riguardo si erano già pronunciate anche sulle decisioni assunte dal Comune di Corigliano-Rossano».
«Sinceramente – va avanti l’avvocato - mi lascia basito che un sindaco dica che il Tar o comunque l'autorità giudiziaria, che nella specie è stato anche il Consiglio di Stato (il massimo organo di giustizia amministrativa), non possa pronunciarsi su queste materie o addirittura che sia inopportuno che l'autorità giudiziaria si pronunci su queste materie. Insomma, il sindaco mostrato un atteggiamento arrogante, un atteggiamento sbagliato ed irresponsabile ha creato un gravissimo vulnus alle generazioni future prorogando per circa due mesi la chiusura ingiustificata delle scuole». “Ingiustificata e illegittima” per come stato dichiarato sia dal Tar che, appunto, dal Consiglio di Stato e «da tutte le autorità giudiziarie e governative d'Italia».