COMUNICATO STAMPA Il 21 novembre si festeggia in tutta l’Italia la
Giornata degli alberi, indetta dal Ministero dell’ambiente nel 2013. Quest’anno, la
Coldiretti di Rossano e l’Associazione Culturale Ruskia l’hanno festeggiata anche a Rossano ma il 27 novembre per questioni burocratiche. Hanno scelto di festeggiare l’ulivo come albero simbolo della nostra terra e, in special modo, un albero secolare che tutti conosciamo:
U’ Tatarann. Hanno è scelto di coinvolgere gli studenti delle tre scuole più importanti per lo sviluppo del nostro territorio: gli Istituti Agrario, Alberghiero e Turistico, con un seminario in cui essi sono stati sia protagonisti che fruitori, dal titolo “Dall’oliva, all’olio ed oltre…”. Numerosi i relatori di tutto rispetto, che hanno spaziato tra i numerosi argomenti disponibili forniti dal titolo del seminario: dal germoplasma dell’olivo al valore nutrizionale dell’olio, dall’importanza degli alberi in genere al valore degli alberi “patriarca”, dall’utilizzo degli oli di scarto all’importanza economica ed imprenditoriale degli ulivi soprattutto per il futuro dei nostri giovani se non vogliamo che diventino cervelli in fuga. A trattare tutti questi argomenti ci hanno pensato: Ranieri Filippelli, presidente della Coldiretti-Rossano e del Gal Sila Greca, Pina De Martino Dirigente scolastico IIS “E. Majorana, Innocenzo Muzzalupo, biologo, ricercatore del CREA-OLI di Rende, Enrico Parisi, imprenditore olivicolo, Claudio Pecorella, biologo nutrizionista, membro della commissione scientifica dell’Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere, Giovanni Misasi, consigliere nazionale dell’ONB e presidente Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere, Francesco Cufari presidente Ordine Provinciale dei Dottori Agronomi e Forestali, Salvatore Oliva presidente Assoproli-Cosenza, Angelo Abruzzese, rappresentante del Corpo Forestale dello Stato, Pietro Molinaro presidente Coldiretti-Calabria, Francesca Lupo vicepresidente dell’associazione Culturale Ruskia; ha moderato il segretario della Coldiretti-Rossano, Gino Vulcano. Ma, come detto sopra, anche gli studenti sono stati protagonisti del seminario, ognuno con le proprie peculiarità: un gruppo di studenti dell’Istituto Agrario, guidati dalla professoressa di chimica Ornella Mamone Capria, hanno presentato una relazione ed un video sull’utilizzo degli oli di scarto per fare il sapone naturale; gli studenti dell’alberghiero, guidati dai prof. Bloise e Canonico, hanno preparato un elegante buffet a tema, cioè a base dei prodotti di stagione e soprattutto di olio, dal delicato risotto all’arancia al gustosissimo gelato all’olio extravergine d’oliva passando dal cocktail mimosa ai crostini di paté d’olive fatto con le olive dell’Istituto Agrario; dal lavoro dell’IIS ITAS ITC, nello specifico il settore moda guidato dalla professoressa Antonella Fiore, ne è risultato un abito dedicato alla “
Dolce di Rossano”, creato con ramoscelli di olivo e indossato da una studentessa. Dal seminario è risultato un concetto ripetuto da quasi tutti i relatori e uscito fuori anche dall’Expò: il futuro dell’uomo è nell’alimentazione e terre come le nostre ne sono particolarmente vocate per storia, clima, e risorse umane, ma qui la gente ancora non l’ha capito e si vede dalla scelta che fanno gli studenti delle terze medie che scartano a priori queste tre scuole quando, invece, sono quelle che daranno un futuro sicuro ai nostri giovani nella loro terra senza dover espatriare. Molto dipende dalle istituzioni che non puntano sulla formazione “pratica” degli studenti per cui, quando escono con il diploma in tasca, non sanno entrare nel mondo del lavoro e sentono la necessità di continuare gli studi per migliorarsi perché si sentono impreparati. Da qui nasce la volontà, richiesta per prima dagli imprenditori agricoli, di collaborare con la scuola per cui, già si sta lavorando ad un protocollo d’intesa tra la Coldiretti-Rossano e l’IIS E. Majorana, Istituto d’Istruzione Superiore a cui appartiene l’Agrario. Un altro argomento è venuto fuori dal seminario: la mancata valorizzazione di beni molto cari ai più che altrove sono molto apprezzati e valorizzati e che creano reddito a chi li possiede: sono gli alberi patriarca ed in special modo quelli d’ulivo perché crescono all’infinito, cioè muoiono solo se colpiti da una malattia o una calamità naturale o non. In altre regioni sono stati creati dei siti internet appositi dove sono raccolte foto degli alberi più belli e/o anziani. La nostra regione, che possiede il patrimonio olivicolo più ricco d’Italia, secondo solo alla Puglia, non ha pensato a creare un sito simile. E pensare che ci sono turisti che partono da regioni lontane, percorrono chilometri e chilometri solo per fare una foto a questi fenomeni della natura, a volte senza nemmeno poterli toccare perché protetti.