DIOCESI ROSSANO - CARIATI Questa mattina, nel giorno in cui la Chiesa festeggia i Santissimi Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, presso il cimitero dell’area urbana di Rossano si è tenuta, per la prima volta in Diocesi, la cerimonia di benedizione e sepoltura dei feti nati morti. Nella
piccola bara bianca hanno trovato degna dimora i feti conservati fino a ieri presso il reparto di anatomia patologica dell’ospedale Giannettasio di Rossano e non richiesti dalle famiglie. Tale gesto di umana pietà ha voluto ridare dignità a queste vite e rappresenta anche un momento di alto senso civico per tutta la nostra comunità. L’idea di trovare una giusta collocazione ai feti, che altrimenti sarebbero stati smaltiti come “rifiuti speciali”, si accarezzava da tempo ed è nata dalla felice
sinergia tra il cappellano dell’ospedale don Antonio Martello, responsabile della Pastorale diocesana della salute, e il direttore del reparto di anatomia patologica di Rossano dott. Francesco Pontieri. É stato quindi avviato l’iter burocratico amministrativo che ha da subito incontrato il favore, la sensibilità e disponibilità delle istituzioni coinvolte. Tra queste l’ente comunale che ha fornito l’area per la sepoltura presso il cimitero, nonché la direzione dell’Asp di Cosenza che ha vidimato il nulla osta. L’operazione si è poi perfezionata con il contributo fattivo e volontario di privati che hanno sostenuto l’iniziativa. La cerimonia, semplice e riservata, è stata officiata da S. E.
l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Satriano alla presenza di don Antonio Martello e del direttore del Centro della Pastorale diocesana della vita, don Vittorio Salvati. Presenti anche alcuni rappresentanti del Movimento per la Vita e privati cittadini. Con la cerimonia odierna si è inteso riaffermare la logica della vita contro quella della morte, ma soprattutto contro quella dello “scarto”.
Un piccolissimo gesto per rimarcare la grandezza della dignità e la bellezza della vita umana. La tumulazione è avvenuta nell’area del cimitero di Rossano conosciuta come il “campo dei piccoli”, che custodisce i resti mortali di tutti quei bambini nati poveri, orfani o abbandonati, di cui nessuno si prendeva cura. Oggi anche per loro si restituisce alla pietà umana e cristiana un luogo in cui ricordarli, perché non siano più uno scarto e possano continuare a vivere nel ricordo e nelle preghiere.