di Josef Platarota Domani, 7 febbraio alle ore 18.30 presso la sua sede nel centro storico bizantino, l’associazione rossanese Terra e Popolo aprirà le sue porte per la presentazione del libro “Umanità in Rivolta – la nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità” ed incontro con l’autore Aboubakar Soumahoro. L’associazione, fondata nel 2014 da giovani spinti dal profondo amore per la propria terra, ha sempre cercato di promuovere la crescita culturale e sociale del territorio, oltre a salvaguardare l’ambiente e i diritti delle persone più deboli. L'associazione ha sede presso l'ex sede dell'UNLA (Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo), nel complesso di Palazzo Martucci nel centro storico di Rossano, dalla quale ha ereditato un patrimonio bibliotecario di oltre 4000 volumi. Dopo oltre due anni di ristrutturazione dei locali, inventario, catalogazione e scaffalatura, il 19 novembre 2015 l’associazione ha inaugurato la biblioteca "Gianluca Congiusta e Ciccio Vinci", due giovani vittime della mafia a cui sono stati dedicati i locali della sede destinati alla biblioteca. Grazie al prezioso supporto dei suoi soci, l’associazione supporta lo sviluppo culturale principalmente attraverso seminari, mostre, conferenze, presentazioni di libri, spettacoli e concerti.
L’autore: Aboubakar Soumahoro Arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio a 19 anni, lavora saltuariamente come benzinaio o come bracciante, vivendo insieme a tanti giovani italiani le stesse condizioni di sfruttamento, precarietà ed abbrutimento. Si laurea in sociologia e decide di difendere i diritti di chi lavora, a prescindere dalla regione di provenienza, dal colore della pelle, dalla loro religione, in una filiera (quella dell’agro-alimentare) che non genera profitti, dignità e diritti per chi lavora la terra ma quasi esclusivamente per la GDO. Questo manifesto, “Umanità In Rivolta”, il primo libro di Aboubakar Soumahoro, riempie un vuoto nel dibattito politico italiano, perché dice in modo forte e chiaro che per non rinunciare al diritto alla felicità il nostro paradigma economico deve cambiare. Una nuova solidarietà deve nascere, così ha scritto Albert Camus, dalla rivolta di chi dice no a una condizione inumana di schiavitù; non sono in gioco solo i diritti dei lavoratori immigrati, ma i diritti di tutti i lavoratori, messi in ginocchio dalla precarietà.