La portavoce del M5S in Parlamento Anna Laura Orrico, insieme ai colleghi Alessandro Melicchio e Massimo Misiti, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a quello per gli Affari Regionali e le Autonomie e al Ministero per il Sud, in ordine alla sostenibilità economica, ambientale e pratica della metrotranvia che dovrebbe collegare Cosenza, Rende e l'Università della Calabria. La realizzazione della suddetta opera, infatti - fanno sapere - «presenta gravi criticità in ordine alla sostenibilità economica, ambientale e pratica dell’opera stessa. Il Movimento 5 stelle, senza assumere posizioni ambigue a correnti alterne, è da sempre contrario all'esecuzione dei lavori di questa grande opera che andrebbe a peggiorare la qualità della vita dei cittadini dell’area urbana. Con queste premesse – proseguono i grillini - abbiamo deciso di presentare un’interrogazione a risposta scritta al Ministero delle Infrastrutture e dei Traporti, a quello per gli Affari regionali e le Autonomie ed al Ministero per il Sud. Pur consapevoli che l’ente gestore dell’opera è la Regione Calabria cui è demandato il compito di gestire i fondi europei e che questa ha stipulato a sua volta un accordo di programma con i comuni di Cosenza e Rende, intendiamo porre l’attenzione sul rapporto costo-benefici che la metrotranvia comporterebbe.
I DISAGI DEI CITTADINI DELL’AREA URBANA, IN QUESTI PRIMI GIORNI DI CANTIERIZZAZIONE SELVAGGIA NE COSTITUISCONO L’ESEMPIO IN NEGATIVO
Riteniamo, infatti, che la nascita di infrastrutture del genere richieda, innanzitutto, un coinvolgimento dei cittadini stessi che in questo caso è venuto inopinatamente a mancare rispetto un’opera anacronistica che ignora il concetto di smart city dove la mobilità, invece di favorire spostamenti, libertà e relazioni, le penalizza. Sovrastimata nel numero dei potenziali passeggeri, dei viaggiatori giornalieri e nel bacino d’utenza e dunque incapace di autosostenersi economicamente, ci interroghiamo se, per come già previsto dal Regolamento Ue n.1303/2013, l’ente gestore abbia adeguatamente provveduto a studi di fattibilità effettuati, compresa l’analisi delle opzioni e dei risultati; un’analisi dei costi-benefici, compresa un’analisi economica e finanziaria, e una valutazione dei rischi; un’analisi dell’impatto ambientale; il calendario di attuazione del grande progetto. Per queste ragioni – concludono i portavoce in Parlamento del M5S- chiediamo ai ministeri aditi quali iniziative di competenza intendano intraprendere in particolare riferimento ad un’analisi aggiornata dei costi-benefici dell’opera e ad un eventuale riesame della qualità del progetto alla luce delle modifiche sostanziali e non intervenute negli ultimi 6 anni».