Verba Volant - Le autostrade del futuro
Nel Verba Volant di questa settimana si parla di un progetto sperimentale, che sembra essere arrivato al momento di lancio: una corsia autostradale dedicata alle auto elettriche che attraverso un sistema di induzione ricarica l'auto stessa
Mi è capitato, proprio pochissimi giorni fa, di leggere un post sul mio feed di Facebook, in cui si raccontava di un uomo con una Tesla, che non riuscendo a trovare una colonnina di ricarica qui al sud, caricava la sua auto con un generatore. Ovviamente nei commenti le persone del posto hanno indicato una serie di luoghi in cui avrebbe potto ricaricare la sua auto, non segnalati evidentemente sulle mappe di Tesla, ma comunque presenti sul posto.
Mi vien da sorridere perchè durante la mia permanenza a Torino ho conosciuto persona che avevano scelto Tesla e ho anhe collaborato con una start up che con Tesla aveva una partnership. Sto parlando ormai di anni fa eppure, nn capitava mai a nessuno di non tovare sulla mappa nessun luogo in cui fermarsi per ricaricare la propria auto.
La notizia del momento però è la Dynamic Wireless Power Transfer, cioè la nuova tecnologia di ricarica ad induzione in una corsia autostradale dedicata esclusivamente alle auto elettriche; tutto parte da un progetto sperimentale "Arena del Futuro", lungo l'Autostrada A35 Brebemi, ma già oggi si parla di cambiare il sistema di infrastrutture strategiche nazionali ed internazionali.
Questa tecnologia consente ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi in transito. La tecnologia può essere adattata a tutti i veicoli dotati di uno speciale “ricevitore” in grado di trasferire l’energia proveniente dall’infrastruttura stradale direttamente al motore elettrico, estendendo l’autonomia e salvaguardando la carica della batteria del veicolo.
Il progetto pilota italiano, coordinato da A35 Brebemi e Aleatica, è quello allo stadio più avanzato di sperimentazione con la collaborazione tra varie eccellenze dei rispettivi settori come Abb, Electreon, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Fiamm Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e ministero dell’Interno – Polizia Stradale. Dopo i risultati dei numerosi test effettuati e tutt’ora in corso su questa tecnologia, in particolare nell’ambito del progetto italiano “Arena del Futuro”, sono stati confermati i vantaggi concreti ottenibili con la Dwpt.
Tra i tanti benefici della tecnologia di ricarica a induzione, le ricerche stanno mettendo in risalto, ad esempio, una maggior efficienza energetica del veicolo grazie alla ricarica in viaggio, una riduzione del volume delle batterie nei veicoli, e un aumento della vita media della batteria grazie all’evitamento di picchi di ricarica. Inoltre, una volta concluso il suo sviluppo, il sistema potrà contribuire a migliorare la qualità del viaggio dell’utente, con una riduzione dei tempi di sosta per ricarica grazie alla combinazione ottimale tra diversi sistemi di ricarica.
Dietro a questa innovazione, ci sono le tecnologie avanzate offerte dal 5G e dalle soluzioni applicative basate sull’Intelligenza artificiale, che implementeranno lo scambio di informazioni tra il veicolo e le piattaforme di gestione, a beneficio della sicurezza stradale e dell’efficienza della mobilità.
Dopo tutto questo, mi chiedo: noi come viaggiamo? Le nostre strade non sembrano possedere neanche la parvenza di sicurezza, figuriamoci se possono puntare al futuro. Serve ancora tanta volontà e tanta capacità di fare rete: nei progetti che funzionano infatti, e che poi diventano futuro e poi presente, si uniscono intelligenze specifiche, imprenditori lungimiranti, enti pubblici e giovani universitari.
Mentre scrivo però, sicuramente si registra un nuovo incidente sulle nostre strade. Allora anche il generatore che ricarica la Tesla non sembra poi così grave.