TRAGEDIA RAGANELLO: "Disastro annunciato, questo posto era diventato un luna park"
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CAUTELA SUI NUMERI
«Siamo molto cauti» spiega Paola Galeone, prefetto di Cosenza. «I numeri che abbiamo dato all’inizio (due gruppi di 18, per un totale di 36) si riferivano a gruppi organizzati. Ora con un numero telefonico dedicato, sia in Regione, sia in Prefettura, stiamo cercando di avere notizie di eventuali uscite di persone singole o di coppie». La frase del prefetto serve a spiegare che, per la tragedia del Raganello, il bilancio definitivo non potrà essere stilato facilmente (anche per la mancanza di regolamentazione degli accessi alle gole). «Stiamo effettuando operazioni di perlustrazione di tutto il greto del fiume, fino ad arrivare al mare, nella ricerca di eventuali dispersi. Siamo in costante contatto con le squadre di terra. Non lasciamo nulla al caso, battiamo palmo a palmo ogni centimetro del fiume sperando di trovare persone in vita», afferma Nicola Capitale, elicotterista dei vigili del fuoco.
La procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali risvolti penali.
«Sono addolorato per questa tragedia che colpisce degli escursionisti che, come tanti altri, visitavano un Parco nazionale», ha dichiarato subito dopo la tragedia il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in contatto con il presidente del parco, Domenico Pappaterra, che oggi sarà presente sul posto per seguire le ricerche. Alle operazioni di soccorso partecipano i nuclei speleo-alpino-fluviali, i soccorritori acquatici, i sommozzatori e la squadra elicottero dei vigili del fuoco, oltre alla protezione civile.Il torrente Raganello si incunea nei monti del massiccio del Pollino regalando scorci con cascate e rapide: un’escursione non consigliata ai non esperti. Incredulo il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito: «Non si sa quante persone ci fossero nelle gole perché alcune erano accompagnate dalle guide, ma molti erano escursionisti “fai-da-te”. È una tragedia che lascia sconvolti, legata al clima terribile di quest’estate». «ERA DIVENTATO UN LUNA PARK» «Quello che è accaduto nelle gole del Raganello è un disastro annunciato. Questo posto era diventato un luna park. Non è possibile vedere bambini con infradito che si avventurano per i sentieri e donne con vestiti da spiaggia». Così Claudio, buon conoscitore e frequentatore abituale della zona, che è stato tra i primi a intervenire sui luoghi della tragedia, racconta all’Ansa. «Abbiamo soccorso due ragazze napoletane – ha aggiunto Claudio – che erano riuscite a risalire. Erano in stato di shock e sono arrivate fino a noi scalze e con segni di tagli provocati dalle rocce. Hanno raccontato di una situazione “terrificante”». (fonte CorrieredellaCalabria.it)