Dalla trasformazione della liquirizia all’intelligenza artificiale
Con la plurisecolare esperienza imprenditoriale di Amarelli la Calabria protagonista sui media nazionali
CORIGLIANO-ROSSANO – Sono queste terre a permettere alla Famiglia Amarelli di compiere un gesto rivoluzionario in un’epoca in cui contavano solo tradizione e latifondo: innovare. Dalle prime bolliture settecentesche alla caldaia a vapore introdotta nel 1907, fino all'intelligenza artificiale di oggi. Dopo quasi tre secoli di attività – si legge sul Corriere della Sera – la storica azienda della Calabria investe in AI, sostenibilità ed export. Ed ora entra anche nella cosmesi con una casa del lusso. Il segreto per resistere a lungo? Coniugare innovazione e tradizione.
Con la plurisecolare esperienza imprenditoriale e familiare Amarelli si parla della Calabria e di Corigliano-Rossano sulla stampa nazionale e di settore. Ad essere intervistata nei giorni scorsi è stata il Presidente e Alfiere del Made in Italy Pina Amarelli in un servizio a tutta pagina pubblicato dall’inserto L’Economia del Corsera lo scorso 15 dicembre.
Da più di sette secoli – si legge a pagina 16 – il nome Amarelli attraversa la storia d'Europa come un filo nero, lucente e tenace quanto le radici della pianta che ne ha segnato il destino. Una famiglia di cui si trovano tracce ai tempi delle Crociate con Alessandro Amarelli morto in Terrasanta nel 1102 — e che nei secoli ha saputo essere insieme militare, agricola, colta, imprenditoriale. Quando nel 1731, a Rossano, nasce l'attuale concio dedicato alla trasformazione della liquirizia, la dinastia aveva già fondato università, combattuto battaglie, guidato territori. Ma è a quella pianta antichissima, la Glycyrrhiza glabra, conosciuta fin da Ippocrate e citata in testi cinesi di 35 secoli fa, che gli Amarelli legano il proprio destino.
Tra le colonne del Corriere della Sera si parla anche dell’emancipazione delle donne di cui la Famiglia Amarelli continua ad essere modello. Prima alla fine dell'Ottocento – si legge ancora nell’intervista - con Giuseppina Amarelli a guidare la fabbrica in un’epoca in cui persino viaggiare da sole era un atto di audacia. Poi con Pina Mengano Amarelli, nata a Napoli 80 anni fa, avvocata, docente, Cavaliere del Lavoro e oggi presidente onoraria, che dagli anni 70 ha incarnato un modello di emancipazione raro per una Calabria che allora faticava perfino a riconoscere il lavoro femminile.
E mentre il Museo della Liquirizia (premio Guggenheim 2001), unico al mondo, celebra quasi tre secoli di storia, il futuro bussa alle porte: dopo le precedenti collaborazioni con Chanel e Guerlain, un'altra celebre maison francese lancerà un profumo costruito proprio intorno alla liquirizia Amarelli.