Il Soccorso Alpino e Speleologico calabrese e lucano conclude un'importante modulo formativo
Un modulo sostenuto e reso operativo dalla Scuola Nazionale Direttori delle Operazioni di Soccorso e dalla Scuola Nazionale Tecnici al fine di elevare il livello tecnico degli operatori nel complesso mondo della ricerca
SARACENA - Si è concluso nel fine settimana scorso un importante modulo formativo sulla ricerca per gli operatori e i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico calabrese e lucano che li ha visti coinvolti e partecipi in una serie di incontri e attività di natura teorica e pratica in ambiente.
È stato un percorso formativo molto intenso, iniziato a fine ottobre con delle lezioni in modalità sincrono svolte online con l'obiettivo di formare e preparare gli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria e del Soccorso Alpino e Speleologico della Basilicata alla conoscenza della migliore realizzazione di strategie sempre più efficaci volte al ritrovamento delle persone disperse.
Diversi gli argomenti trattati, dalla cartografia su mappa ai sistemi applicativi, dalla gestione del personale alla bonifica di un sentiero, dalla movimentazione in area impervia alle battute in area, dall'organizzazione delle squadre durante le operazioni di ricerca in ambiente impervio alla comunicazione efficace con il Centro di Coordinamento Ricerche (CCR), dalla elaborazione della strategia di intervento alla spiegazione delle normative, dall'approfondimento teorico dell'applicazione mobile di gestione per il Soccorso Alpino - AROGIS "Application for the management of Mountain Rescue Italian CNSAS" – al suo pieno utilizzo in attività di ricerca.
Un modulo formativo sostenuto e reso operativo dalla Scuola Nazionale Direttori delle Operazioni di Soccorso e dalla Scuola Nazionale Tecnici al fine di elevare il livello tecnico degli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico nel complesso mondo della ricerca.
La gestione degli interventi di ricerca, e in particolar modo di quegli eventi che si protraggono per tempi prolungati, con l'impiego di un elevato e diversificato utilizzo di uomini e risorse tecniche e tecnologiche, è un'attività complessa che richiede una strutturazione adeguata ed una strategia sempre molto più attenta.
Al Piano di Novacco, un altopiano naturale a 1311 metri di quota situato nel comune di Saracena sui Monti di Orsomarso, nel Parco Nazionale del Pollino, in una zona protetta per la sua integrità ambientale, mantenutasi soprattutto grazie all'impervietà dei luoghi e alla scarsa urbanizzazione, si sono svolte le tre giornate intense di attività pratica ed esecutiva del Modulo Formativo. A coordinare le attività pratiche di oltre ottanta operatori e tecnici appartenenti ai servizi regionali del Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria e della Basilicata un apposito Centro di Coordinamento Mobile di Ricerca (CCR) con Tecnici di Ricerca (TeR) e Coordinatori delle Operazioni di Ricerca (COR).
Le attività hanno avuto come obiettivo quello di simulare la ricerca di un disperso con lo scopo di consolidare le procedure di coordinamento operativo. Durante le giornate pratiche sono state simulate le fasi di un'operazione reale di ricerca e soccorso: la pianificazione delle aree di ricerca con la formazione delle squadre e la verifica delle comunicazioni radio; le fasi operative di ricerca attiva, di bonifica di un'area e del recupero dei dispersi; il debriefing finale per analizzare eventuali criticità e valutare complessivamente l'esito dell'operazione.
Il modulo didattico svoltosi in queste settimane, è il primo di una serie di eventi formativi finalizzati ad elevare il livello tecnico dei nostri operatori nel complesso mondo della ricerca, uno scenario in cui siamo sempre più coinvolti con nuove tecnologie e strategie, e a cui il Soccorso Alpino e Speleologico, anche e soprattutto nel sud Italia, deve ispirarsi alla massima efficienza e qualità operativa.