Rita Capparelli, la soprano di Altomonte che ha conquistato l'Europa
Papa Benedetto XVI le rivolse entusiastiche lodi, confessandole di aver avuto, grazie al suo canto, la sensazione di «raggiungere il Paradiso»

ALTOMONTE - Una vita dedicata alla musica, con le radici ben salde nella sua terra d'origine, la Calabria, e con il cuore e la carriera fioriti in Puglia. È il percorso di Rita Capparelli, soprano nata ad Altomonte, che con la sua voce limpida e intensa ha portato l'arte lirica oltre i confini nazionali, diventando ambasciatrice di cultura e passione del Sud Italia.
La sua avventura musicale inizia a Napoli, sotto la guida del maestro Mario Leanza. Successivamente, a Lecce, consegue con lode il diploma di canto al Conservatorio "Tito Schipa", perfezionandosi poi con due grandi maestri della lirica internazionale, Magda Olivero e Giuseppe Di Stefano.
Fin dagli esordi con il Gruppo Madrigalistico Salentino e, dal 1980, con l'Istituzione Polifonica "Antonio Vivaldi" di Lecce, diretta dal maestro Luigi De Luca, Capparelli ha saputo distinguersi come interprete appassionata ed elegante. Il suo repertorio, che spazia da Mozart a Rossini, da Verdi a Puccini, l'ha portata sui palcoscenici di città come Roma, Firenze, Assisi, Reggio Emilia, Spoleto, Vienna, Praga, Budapest, Losanna, Monaco di Baviera e Ginevra. La crescita umana e professionale di Rita Capparelli le ha permesso di distinguersi come un ponte sicuro tra due terre musicali del nostro Sud: la Calabria, che ne celebra le origini, e la Puglia, che ne ha espresso il profilo artistico.
La sua voce ha commosso e conquistato anche grandi personalità. Nel prestigioso teatro della Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, l'allora cardinale Joseph Ratzinger (poi Papa Benedetto XVI) le rivolse entusiastiche lodi, confessandole di aver avuto, grazie al suo canto, la sensazione di «raggiungere il Paradiso». Parole di straordinaria ammirazione arrivarono anche da Tito Schipa Junior, che in una lettera aperta la definì «Madama della voce e Usignolo declamato». E "usignolo" fu anche il primo affettuoso soprannome che la sua Altomonte le regalò durante l'infanzia, riconoscendo precocemente il dono naturale del suo timbro.
Accanto alla carriera artistica, Rita Capparelli non ha mai rinunciato all'insegnamento. Ha collaborato con scuole, associazioni e istituzioni musicali, trasmettendo la sua esperienza alle nuove generazioni. Ha formato cori di bambini e ragazzi, preparandoli per opere come Carmen, e ha contribuito con dedizione alla diffusione della cultura musicale, unendo talento e sensibilità educativa. Numerose anche le collaborazioni con il Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce e le incisioni discografiche che hanno portato la sua voce e il suo nome in circuiti internazionali.
La sua carriera è costellata di premi e attestati di stima, culminati di recente con un prestigioso riconoscimento: il 21 febbraio 2025, a Lecce, durante un evento organizzato dall'associazione culturale Horah, Rita Capparelli è stata insignita del titolo di Eccellenza del Territorio Salentino. Un premio che ne suggella non solo la grandezza artistica, ma anche il ruolo di maestra e guida.
Vera, spirituale e originale nel suo "pentagramma lirico", Rita Capparelli ha mantenuto costante nel tempo la freschezza della poesia del canto, sia sui più grandi palcoscenici europei sia nella quotidianità della vita, come moglie e devota madre. Oggi il suo nome resta legato non soltanto alla musica, ma a un percorso di vita che unisce talento, umanità e dedizione. Una voce che tocca le corde più intime dell'anima. Rita Capparelli è, a pieno titolo, una grande artista e una grande donna.